MANTOVA – Un’ora e mezza (abbondante) di un racconto che non è monologo perché sul palco Linus interagisce con Matteo Curti, sua spalla da tanti anni in radio, e con il pubblico stesso, in un continuo interscambio di impressioni e sollecitazioni. Dopo alcuni mesi di stop, il tour di Radio Linetti è ripartito ieri sera dal Teatro Sociale di Mantova, non esaurito ma senz’altro gremito da un pubblico numeroso, proveniente anche dalle città vicine.
Linus si è presentato dal fondo della sala, al lato opposto del palco, sul quale è poi salito insieme a una spettatrice scelta tra il pubblico, inscenando ironicamente una marcia nuziale. E’ stato l’inizio di un viaggio autobiografico sempre a cavallo tra singolare e plurale, tra “io” e “noi”: i fratelli – tra cui il celebre Albertino, anche lui affermatissimo dj e speaker radiofonico -, i genitori, i parenti pugliesi, gli anni dell’infanzia, il rapporto difficile con il nome di battesimo (“nessuno mi chiama mai Pasquale, a parte chi finge di conoscermi”), la giovinezza vissuta in anni davvero ruggenti, dall’apertura delle prime discoteche fino agli anni Novanta.
Nel mezzo, ovviamente, anche tantissima Radio Deejay e tanta musica di oggi e soprattutto di ieri, tra divagazioni e consigli. E poi gli incontri e gli aneddoti: Francesco De Gregori e gli 883, Lucio Dalla e Giorgio Prezioso, in un filo che si intreccia con tanti ricordi rivissuti in modo agrodolce, ma prediligendo sempre l’ironia. Alla fine, l’invito ad alzarsi in piedi e a ballare sulle note di “Buonanotte Fiorellino“, che quest’anno taglia il traguardo dei cinquant’anni dalla pubblicazione insieme all’album immortale in cui è contenuta: “Rimmel”. Il tempo è scaduto, Linus saluta il pubblico (“sapevo che sarebbe stata una bella serata, non ho mai conosciuto mantovani antipatici”) e promette: “sulla strada de ritorno apriamo la sbrisolona che abbiamo comprato oggi”.
















