Superbonus, Filiera delle costruzioni: “Modifica urgente in materia di cessione del credito”

 “Le sigle della filiera delle costruzioni firmatarie e i consigli nazionali delle professioni direttamente coinvolte, che si sono riunite il 9 febbraio 2022, ribadiscono la propria contrarietà alla forte limitazione della cessione del credito degli incentivi per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici (super bonus etc.)”. E’ quanto si legge in una nota congiunta Ance – Associazione nazionale costruttori, Assolegno di Federlegnoarredo, Alleanza delle cooperative italiane produzione e lavoro, Anaepa Confartigianato edilizia, Cna costruzioni, Fiae Casartigiani, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Claai, Confapi, Aniem, Confcooperative lavoro e servizi, Anaci – Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, Isi – Ingegneria sismica italiana, Oice, Rete professioni tecniche, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Federcostruzioni, Legambiente Assistal, Fondazione Inarcassa, Unione Consorzi Stabili Italiani, Union Soa, Usi, General Soa, Conforma Confindustria, Federesco.

“Ribadiscono – spiega – la necessità di dare una risposta immediata, forte e unitaria al tentativo di bloccare un meccanismo che, dopo tanti anni di sofferenza, a partire dalla crisi del 2008, sta finalmente rilanciando il settore delle costruzioni, che, come ben sappiamo, ha, tra l’altro, un impatto eccezionale sul pil, sull’occupazione, sull’economia, sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini. Infatti, abbiamo la comune preoccupazione sul rischio che l’articolo 28 del dl Sostegni metterà in ginocchio nuovamente, e, probabilmente, irreversibilmente, le prospettive di lavoro di migliaia di imprenditori, professionisti e operatori del settore, seri e corretti nello svolgimento delle proprie rispettive attività, ma anche dei tanti cittadini che auspicano, finalmente, di avere abitazioni migliori e più sicure”.
In conclusione “le sigle aderenti chiedono una modifica urgente in materia di cessione del credito e un tempestivo intervento del governo anche in un prossimo provvedimento”.