Suzzara, falso intermediario truffa un operaio con una villetta fantasma all’asta

SUZZARA  – Un inganno ben orchestrato, che ha coinvolto un operaio suzzarese interessato all’acquisto di un immobile all’asta, trasformando il suo sogno in una truffa ben congegnata.

Nel giugno del 2024, il lavoratore, su consiglio di un conoscente, si è affidato a un presunto intermediario che si è offerto di gestire l’acquisto tramite una società per cui operava come broker. L’intermediario ha fornito al suo cliente un avviso di vendita senza incanto, relativo a un’esecuzione immobiliare per una villetta a Suzzara, con prezzo base di 101.873 euro e la necessità di versare un deposito del 15% dell’aggiudicazione tramite bonifico.

Un falso mutuo e bonifici per una casa inesistente

Per rendere ancora più credibile l’operazione, il truffatore ha avviato una finta procedura bancaria, contattando una banca per ottenere un mutuo di 60.000 euro. Ha consegnato all’acquirente una copia del contratto di mutuo chirografario, con tanto di piano di ammortamento e prospetto dei pagamenti, simulando una trattativa reale. Convinto della legittimità della compravendita, l’operaio ha effettuato bonifici per 16.648 euro, versando somme con causali come “restituzione anticipo acconto” e “saldo acconto al procedimento”, oltre a 648 euro di imposte relative alla presunta acquisizione.

Documenti falsificati e una messinscena in banca

A distanza di qualche settimana, il truffatore ha consegnato al suo cliente il “provvedimento di assegnazione dell’immobile”, in cui comparivano figure professionali fittizie come un giudice dell’esecuzione, un avvocato e un responsabile vendite, dando al documento una parvenza di ufficialità. Per mantenere alta la fiducia dell’acquirente, lo ha persino invitato in banca, accogliendolo con un atteggiamento sicuro e disinvolto. Qui, l’operaio ha firmato un documento di proroga del mutuo, senza rendersi conto che era parte della messinscena.

Assegni falsificati e la scoperta del raggiro

Con il passare del tempo, l’operaio ha iniziato a nutrire sospetti, poiché l’immobile non veniva liberato. A garanzia dell’operazione, il truffatore ha consegnato all’acquirente quattro assegni di importi tra i 1.250 e i 30.000 euro. Ma la verità è emersa rapidamente: tre degli assegni presentavano sbianchettature, e osservandoli controluce, l’acquirente ha scoperto nomi diversi dal suo, rendendoli impossibili da incassare. Il quarto assegno, del valore di 1.250 euro, risultava alterato a penna sia nel numero che nell’importo in lettere, precludendo anch’esso qualsiasi riscossione.

A conferma della frode, l’acquirente ha ricevuto anche chiamate da un presunto fabbro, incaricato dal falso intermediario per la sostituzione delle serrature della villetta.

La denuncia e l’azione legale

Dopo aver realizzato di essere stato truffato, l’operaio suzzarese ha sporto querela contro i presunti responsabili. L’azione legale è stata formalizzata il 29 aprile scorso dall’avvocato Monica Bosi, dando il via alle indagini su una vicenda dai contorni ben architettati, ma che ha lasciato un lavoratore senza soldi e senza casa.

Un episodio che mette in guardia chiunque si avvicini alle aste immobiliari, ricordando l’importanza di affidarsi esclusivamente a canali ufficiali e verificare con attenzione ogni passaggio della compravendita.