SUZZARA – La R.S.A Iveco e la Fiom Cgil hanno affisso sulle bacheche dello stabilimento Iveco di via Valletta un volantino dove intendono fare chiarezza sulla vendita di Iveco alla Tata con una piccola cronostoria. Marco Massari, segretario della Fiom Cgil di Mantova chiede al Governo che “non tutta Iveco venga ceduta e che possa restare la sezione dedicata ai veicoli civili industriali. E aggiunge: “Se ciò non è possibile vogliamo garanzie sui livelli di occupazione e sulla produzione. Il ministero del Made in Italy è inesistente. Difficile fare dichiarazioni se la trattativa sembra ormai conclusa”.
“In questi giorni si susseguono notizie e indiscrezioni sulla possibile cessione di Iveco al gruppo Tata, ma la confusione è tanta e, purtroppo, anche i media locali non aiutano a fare chiarezza. È per questo che riteniamo doveroso informarvi direttamente, attraverso questa comunicazione affissa in bacheca – si legge nel volantino – Il 18 luglio, appena appresa la notizia dai giornali, abbiamo rinnovato la richiesta di incontro al Ministero del Made in Italy, già avanzata a febbraio e sollecitata nuovamente a giugno. Abbiamo informato tempestivamente tutte le lavoratrici e i lavoratori del gruppo”.
“Il 29 luglio – continua la nota – Iveco ha diffuso un comunicato stampa confermando che la trattativa con Tata è in fase avanzata. Nonostante ciò, nessuna convocazione è arrivata dal Ministero. Il silenzio del Governo su uno degli asset industriali più importanti del Paese è, a nostro avviso, inaccettabile”.
“Solo il 31 luglio siamo stati convocati al Ministero, ma l’incontro si è rivelato interlocutorio – ribadisce la Fiom Cgil – nessuna garanzia è stata fornita sul mantenimento dei posti di lavoro né sulla continuità produttiva. L’unica informazione ricevuta è che, entro “poche settimane”, dovrebbe tenersi un nuovo incontro con la presenza di Iveco, Leonardo e Tata”.
“Ad oggi, nessuna data è stata comunicata dal Ministro Urso. È evidente che le priorità del Governo sembrano orientate più alla campagna elettorale che alla tutela del patrimonio industriale nazionale”.
“Non abbiamo ancora convocato le assemblee di stabilimento perché, al momento, le informazioni in nostro possesso sono le stesse che avete voi. Non intendiamo alimentare confusione o allarmismi, ma restiamo vigili e determinati”.
“Il nostro impegno è chiaro – recita il volantino – incidere politicamente affinché il Governo mantenga una quota pubblica in Iveco; sollecitare il Ministero a convocare urgentemente un tavolo con tutte le parti coinvolte; informarvi tempestivamente e convocare l’assemblea non appena ci saranno novità concrete”
La prima azione che seguirà – conclude la nota – alla convocazione ufficiale sarà proprio l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Sul calo produttivo e il ricorso alla Cigo da parte dell’azienda per le giornate di lunedì 29 e martedì 30 settembre, Marco Massari, segretario provinciale della Fiom Cgil ribatte: “Tutto nasce dalla manovra degli oltre 200 lavoratori a tempo determinato non confermati, e alla cancellazione del turnino. Il calo di produzione è importante ma ritengo che si stia raggiungendo un livello normale. Forse gli anni scorsi sono stati anni straordinari”.