Suzzara saluta don Angelo Bisi: “Un cuore sincero, una fede radicale”

SUZZARA – Questo pomeriggio, nella chiesa parrocchiale dell’Immacolata, la comunità ha dato l’ultimo saluto a don Angelo Bisi, scomparso all’età di 77 anni. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo di Mantova, monsignor Marco Busca, alla presenza di tutti i sacerdoti e diaconi dell’Unità Pastorale dello Zara.

Nei primi banchi, visibilmente commossi, l’ex maresciallo dei carabinieri Pietro Calabria e la signora Larissa, che hanno accompagnato don Angelo fino all’ultimo respiro, sostenendolo con affetto durante la malattia.

Dopo la lettura di un brano del Vangelo secondo Luca, il vescovo Marco ha pronunciato un’omelia intensa e toccante, tracciando il profilo umano e spirituale di don Angelo, uomo di fede profonda e carattere deciso:

“Il servizio pastorale di don Angelo è stato segnato da una forte spinta eucaristica e mariana. La Messa rappresentava per lui il centro dell’esperienza di fede e della devozione, alla quale richiamava spesso i fedeli, esortandoli a santificare le feste con la preghiera e la partecipazione ai sacramenti. La sua preoccupazione era quella del pastore zelante: che le anime vivessero in grazia di Dio, perseverassero nella fede e nella preghiera, detestassero il male e si attaccassero al bene per non cadere nel peccato che separa da Dio. Insegnava con convinzione la difesa dal male, sostenuta dall’intercessione della Vergine Maria. La devozione mariana era, insieme all’Eucaristia, il pilastro della sua spiritualità.”

Il vescovo ha poi ripercorso le tappe della vita di don Angelo, ricordando la sua coerenza e fedeltà alla pratica religiosa fin dai primi anni, quando lavorava come tecnico di laboratorio presso l’Istituto Agrario di Palidano e si impegnava nella vita amministrativa locale come esponente della Democrazia Cristiana.

La vocazione sacerdotale è maturata in età adulta, favorita dall’incontro con figure spirituali significative. Ordinato sacerdote a 50 anni, don Angelo ha vissuto il ministero con radicalità e dedizione, manifestando una volontà ferma di testimonianza e servizio.

“Con le sue convinzioni profonde – ha aggiunto il vescovo – don Angelo esercitava il ministero con diligenza. Il suo carattere, talvolta spigoloso e autoritario, rendeva a volte difficile la collaborazione, ma chi lo ha conosciuto da vicino ha potuto riconoscere, dietro la fermezza, un cuore sincero e una dedizione autentica a Dio e alla Chiesa.”

Negli ultimi anni, segnati dalla malattia e dalla vecchiaia, don Angelo si è fatto più mite e arrendevole, accogliendo con gratitudine le visite dei confratelli e le cure premurose di Larissa, che il vescovo ha definito “un segno della benemerenza di Dio accanto a lui”.

“Proprio nell’esperienza della fragilità – ha concluso monsignor Busca – è emerso l’atteggiamento più maturo del credente: l’abbandono fiducioso nelle mani di Dio.”

La sua omelia si è chiusa con un’immagine simbolica:

“Mi piace immaginare don Angelo come un portinaio, addetto a tenere aperte le porte della sala del banchetto, mentre intercede affinché nella nostra Chiesa mantovana ci siano nuovi servitori, sacerdoti e laici missionari, che vadano per le piazze e le strade e, con buone maniere, invitino il popolo ad entrare nella casa del Signore, che non smette mai di chiamare. Affidiamo don Angelo al Padre delle misericordie.”

Don Angelo Bisi ha servito la diocesi in diverse comunità: parroco di Tabellano e Torricella dal 1999, poi parroco di Motteggiana dal 2004 al 2009, e successivamente amministratore parrocchiale di Villa Saviola. Nel 2013 ha cessato il suo mandato, ma ha continuato a collaborare con l’Unità Pastorale dello Zara. Nel 2023, il vescovo Marco Busca ha accolto la sua rinuncia al ruolo di parroco, mantenendolo come collaboratore pastorale.