SUZZARA – Un’anziana signora di 86 anni ha sventato all’ora di pranzo la truffa della solita scusa dell’incidente e del fermo in caserma di un proprio congiunto ma non c’è cascata perché la persona che avrebbe causato il sinistro era in casa e proprio davanti ai suoi occhi. A quel punto al truffatore non è rimasto altro che chiudere immediatamente la conversazione.
“Ero appena tornata a casa con mia figlia dal mercato di Reggiolo. Dopo una decina di minuti mi squilla il telefono. Dall’altra parte del filo la voce di un uomo che dice di essere un maresciallo dei Carabinieri di Mantova. Prima ha voluto sapere la conferma di chi ero, poi mi ha posto una serie di domande: se ero sposata se avevo figli. Io ho subito fatto notare al sedicente maresciallo che se era un Carabiniere, tutti quei dati avrebbe dovuto saperli. Poi è subito venuto al dunque e mi ha detto che mia figlia era in caserma e che aveva provocato un incidente. E’ stato in quel momento che ho risposto senza indugio: “Impossibile, mia figlia è qui con me!”. Poi il silenzio, e comunicazione interrotta”.
L’anziana signora, grazie alla sua prontezza, ha sventato una possibile truffa. Sono serviti dunque gli incontri e i consigli dei carabinieri di Suzzara, della Compagnia di Gonzaga e della Polizia Locale che il 5 dicembre scorso, al Centro sociale “Città di Suzzara” nell’ambito dell’iniziativa “Ascolto – Ascoltiamoci” dove cittadini e cittadine hanno potuto avere le giuste informazioni per prevenire raggiri e truffe ai danni di persone fragili e soprattutto anziani.