MANTOVA – Un rito tanto atteso quanto sentito. L‘ostensione straordinaria del Sacri Vasi tenutasi questa mattina, in occasione del venerdì della Settimana della Chiesa Mantovana, per recuperare le due esposizioni che non si sono potute tenere la scorsa primavera a causa dell’emergenza Covid: quella del 12 marzo, anniversario del secondo ritrovamento della Reliquia nel 1048, e il 10 aprile, Venerdì Santo 2020.
Tanti i fedeli che questa mattina hanno atteso nella basilica di Sant’Andrea che il vescovo Marco Busca salisse dalla cripta con i Sacri Vasi e li depositasse sull’altare. Davanti ai due reliquiari in molti si sono poi fermati in preghiera.
Questa mattina si è tenuta anche la prima meditazione proposta del rettore della Basilica di Sant’Andrea don Renato Pavesi che, per la sua riflessione, ha preso spunto dal passo del Vangelo che racconta l’arrivo di Gesù nella casa di Simone dove trovò la madre di questi in preda a una grande febbre e si chinò su di lei.
Don Renato ha voluto proprio sviluppare una riflessione sul significato del “chinarsi”, di mettersi quindi alla stessa altezza di un altro.
Il chinarsi è un gesto che può esprimere tante situazioni e sentimenti diversi: ci si china per tenerezza, affetto, assistenza, volontà di prestagli aiuto. Ma anche chinarsi con la volontà di sollevare qualcosa.
Schierati, come sempre in occasione delle ostensioni dei Sacri Vasi, i membri della Compagnia del Preziosissimo sangue, con la loro fascia rossa distintiva, capitanati dal nuovo priore Giorgio Moreno Piccinini che proprio nei giorni scorsi ha ricevuto il testimone da Giorgio Saggiani.
Durante tutta la giornata nella Concattedrale è stato possibile confessarsi.
Dopo il vespro delle 18 e la seconda meditazione, sempre proposta da don Renato, i Sacri Vasi saranno riposti nei loro forzieri nella cripta della concattedrale.
Sempre questa sera dalle 20,30 alla Casa dello Studente è previsto un momento dedicato ai giovani che terminerà con la celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Marco alle 23.