Villimpenta, lo “scudo” dei calciatori della Danimarca diventa l’immagine simbolo della Polisportiva

A sinistra l'immagine dei giocatori danesi a protezione di Eriksen

VILLIMPENTA – Gli appassionati di calcio hanno ancora davanti agli occhi quanto successo a Christian Eriksen durante Danimarca-Finlandia degli ultimi Europei di calcio. Al 43’ del match, l’ex giocatore dell’Inter si accascia a terra, senza un contrasto di gioco. Quasi inspiegabile la dinamica del malore che ha colto il numero 10, ma per fortuna viene rianimato dallo staff medico grazie al defibrillatore.
In quei momenti drammatici, decisivo è stato il gesto di capitan Kjaer che ha evitato che Eriksen potesse ingoiare la propria lingua, ma scuola ha fatto anche l’atteggiamento di tutta la squadra che, senza indugiare, ha eretto una sorta di scudo umano intorno al proprio compagno di Nazionale.
Uno scudo umano fatto di lacrime e preghiere, sconforto e speranza. Una squadra intera, un gruppo unito, a protezione della privacy di un compagno mai così vulnerabile. Le telecamere si sono presto allontanate, comprendendo le difficoltà del momento. Un’immagine che ha fatto il giro del mondo, portando con sé riflessioni su come sia stata coperta la notizia nei primi istanti, i più concitati, dai media.
Ebbene, quello scatto è diventato anche il “simbolo” della Polisportiva Villimpentese (la prima squadra è attualmente impegnata nel campionato di 2° categoria), tanto che presidenza e dirigenza societaria l’hanno voluta affiggere nel corridoio d’accesso agli spogliatori. Un’istantanea potentissima, da riguardare e prendere ad esempio. Rappresenta, infatti, la sintesi perfetta di quello che deve essere una squadra, tutto quello che deve fare anche senza il pallone tra i piedi, anche “fuori” dal campo di calcio.
Una lezione di sport, e di vita. Proprio come recita la didascalia: «Essere squadra, sempre».
Matteo Vincenzi

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