(Adnkronos) – Promuovere l’inclusione e la parità di genere anche al di fuori della propria organizzazione: nasce così la partnership strategica tra il Gruppo Barilla e Lead Network (Leading Executives Advancing Diversity), organizzazione no profit che sostiene l’avanzamento delle donne nel settore della vendita al dettaglio e dei beni di consumo in Europa. Formazione, mentoring sulla parità di genere, progetti condivisi e attivazione di capitoli locali: in questo modo l’alleanza con Lead Network, annunciata in occasione della Giornata internazionale della donna, punta a promuovere un ambiente di lavoro inclusivo in tutti gli ambiti di attività del Gruppo Barilla.
“Ci è venuto naturale – dichiara Gianluca Di Tondo, amministratore delegato del Gruppo Barilla – unire le forze con Lead Network, organizzazione di punta nella promozione della diversità, che, come noi, considera la parità di genere un pilastro strategico. L’impegno di Lead Network per l’eccellenza si allinea perfettamente con i nostri valori. Sono convinto che, insieme, riusciremo a dare ancora più valore alle nostre attività e ai nostri mercati”.
“Il percorso di Barilla per promuovere la diversità e la parità di genere – afferma Floriana Notarangelo, Chief Diversity & Inclusion Officer del Gruppo Barilla – si arricchisce di un’altra tappa fondamentale. Questa nuova alleanza si propone di alzare l’asticella per la promozione di diversità e inclusione nel nostro settore”.
La partnership con Lead Network è solo l’ultimo passo di un percorso pluriennale intrapreso dal Gruppo Barilla per garantire la parità di genere e valorizzare il talento femminile. Pochi mesi fa l’annuncio di una nuova global policy per il congedo di paternità e maternità, che valorizza la genitorialità e riduce il gender gap sul luogo di lavoro, garantendo a tutti i genitori del Gruppo un minimo di 12 settimane di congedo retribuito al 100%, indipendentemente dal genere, dallo stato maritale e dall’orientamento sessuale. Nel 2020, il raggiungimento della parità retributiva di genere per tutti i dipendenti elimina ogni divario retributivo ingiustificato. Inoltre, il 38% degli executive e manager in Barilla nel mondo sono donne e il 47% delle dipendenti lavora a diretto riporto del Global Leadership Team. Per esempio, in Italia, un team di donne guida tre degli stabilimenti produttivi più strategici del gruppo, a Castiglione delle Stiviere (VR), Novara e Melfi (PZ).
Il percorso DE&I è valso a Barilla importanti riconoscimenti. Solo per citarne alcuni, nel 2021 è stata la prima azienda italiana ad aggiudicarsi il Catalyst Award per le iniziative che hanno accelerato il progresso del ruolo delle donne sul posto di lavoro e aumentato l’inclusione di tutti i suoi dipendenti. Nel 2022 si è classificata al terzo posto tra le aziende alimentari agli European Diversity Leaders promossi dal Financial Times. E il 2024 segna anche il decimo anno consecutivo in cui Barilla in America ottiene un punteggio di 100/100 nel Corporate Equality Index di Human Right Campaign, che classifica le principali aziende in base a come supportano i dipendenti Lgbtq+.
L’impegno di Barilla per l’inclusività si sviluppa in tutte le geografie, con l’obiettivo di estendersi anche alla sua catena di approvvigionamento, nella ferma convinzione che la parità di genere sia un imperativo sociale e un dovere etico. Va in questa direzione il lancio, nel 2018, del Global Supplier Diversity Program, nella convinzione che i fornitori che abbracciano la diversità e offrono pari opportunità, non solo rispecchiano i valori di Barilla, ma contribuiscono a creare un ambiente di lavoro più inclusivo per le donne anche in altri settori. E arrivano da due filiere strategiche del Gruppo in Italia, quella dei cereali e della nocciola, due storie di successo che Barilla vuole raccontare in occasione della Giornata internazionale della donna.
La prima storia si svolge nel cremonese, ed è quella di Alessandra Lameri, ad di Lameri Spa, società che opera nella trasformazione e nel commercio di cereali che da quasi quarant’anni rifornisce Barilla di ingredienti chiave per le fette biscottate Mulino Bianco, i biscotti e le barrette Gran Cereale. Il suo ingresso nella società di famiglia, fondata dal padre Mario Lameri nel 1968, è stato graduale. “Avevo 26 anni, ho iniziato in laboratorio qualità, poi alle vendite. Ma già prima del diploma ero spronata dalla famiglia per gli stage estivi in azienda”, racconta. Da diversi anni promuove lo sviluppo della Lameri Spa, accompagnandone la crescita insieme al padre.
“Venti anni fa – prosegue – avevamo un solo stabilimento dedicato alla trasformazione dei cereali, oggi contiamo sei stabilimenti, tra i quali due aziende dolciarie in un’ottica di diversificazione del mercato. Nel tempo abbiamo investito molto nella professionalità dei nostri collaboratori, in qualità, innovazione e nuove tecnologie per soddisfare le sempre più crescenti richieste dei nostri clienti e di aziende come Barilla che vogliono caratterizzare i loro prodotti in termini di flavour, struttura e croccantezza. La tecnologia viaggia di pari passo con la sostenibilità nel 2022 nasce il progetto Agri Cultura Lameri, società agricola che si occupa della coltivazione di cereali quali avena, orzo, mais e frumento oltre ad avere a disposizione un impianto fotovoltaico e un impianto di biogas”.
A proposito di inclusione e parità di genere, ricorda, “Barilla è stata tra i nostri clienti la prima a sensibilizzare su inclusione sociale e valorizzazione della diversità e del talento femminile e anche noi negli ultimi anni abbiamo aumentato del 15% l’occupazione femminile, cosa non scontata in un settore tradizionalmente a predominanza maschile”. “Negli anni – aggiunge – abbiamo cercato di riversare sul territorio i benefici aziendali, per esempio con una donazione che ha contribuito a rinnovare l’Area Donna dell’ospedale di Cremona, dedicata alle malattie oncologiche. Siamo fiduciosi che il nostro percorso di crescita continuerà in futuro con la passione e la determinazione che ci ha contraddistinto sino ad ora”.
La seconda storia della filiera Barilla ci porta in Piemonte, e ha il volto e il cuore di Margherita Caffa e Giovanna Galletti, Ceo di Lino Srl. La società è nata a fine anni Ottanta, ma porta in dote 150 anni di esperienza nella lavorazione della Nocciola che oggi ritroviamo nei biscotti Pan di Stelle e nei Baiocchi Mulino Bianco. Nel 2012, a seguito della scomparsa improvvisa del fondatore Carlo Caffa, Rosalba, Federica e Margherita ne raccolgono l’eredità, con la figlia Margherita alla guida dell’azienda e con Giovanna Galletti come General Manager. È l’inizio di una storia di resilienza e cambiamento che ha assicurato la continuità aziendale con una guida interamente al femminile.
“Le donne oggi sono la maggioranza in tutti i ruoli aziendali, dal Cda allo stabilimento produttivo. Entro in azienda a 23 anni e a 27 divento mamma, non è oggi semplice conciliare la volontà di essere una madre presente con le attese sul ruolo di imprenditrice, ma la passione e la voglia di fare crescere l’azienda sono state l’occasione per contrattare continuamente la realtà”, ricorda Margherita Caffa.
Aggiunge Giovanna Galletti: “Per una donna vita e lavoro non sono mai davvero separate. Tutti i nostri sforzi compiuti in questi anni sono stati rivolti a mantenere un elevato standard qualitativo, nella piena consapevolezza che scelte di questo tipo generano un impatto non solo all’interno dell’azienda ma sulla comunità intera. Noi lavoriamo nel settore alimentare, la nostra azienda produce semilavorati di nocciola, dalla pasta alla granella, e quello che produciamo ogni giorno è immesso in un circuito che ha la forza di contribuire al benessere, salute e sostenibilità del futuro e così continueremo sempre”.