(Adnkronos) – “Nel 2023 sono state aperte 492.176 nuove partite iva. E’ bene precisare che in questo numero vengono comprese tutte le partite Iva, anche quelle costituite sotto forma societaria sia di persone che di capitali. In generale abbiamo osservato che dal 2012 al 2023 si registra un trend costante di nuove aperture in quanto la media di aperture nel periodo oggetto di analisi è di 520.610 nuove aperture annue. In realtà il nostro obiettivo è stato quello di analizzare quante delle nuove partite iva totali sono state aperte da persone fisiche, escludendo dunque forme di partite iva complesse quali società e associazioni”. Lo dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Gianluca Tirri, managing director e co-founder della startup Quickfisco.
“Ciò che abbiamo rilevato – spiega – è che nel 2023 circa il 70% delle nuove aperture, 344.707 per l’esattezza, sono nuove partite iva aperte da persone fisiche: liberi professionisti e lavoratori autonomi. Con riferimento alle nuove aperture di partite iva da parte di liberi professionisti e lavoratori autonomi, per analizzare in quali settori vengono avviate queste nuove attività abbiamo identificato quattro categorie per raggruppare le diverse attività economiche e favorire la nostra analisi”.
“La prima categoria che abbiamo identificato – sottolinea – è quella relativa alle ‘attività professionali’ che comprende servizi professionali come, ad esempio le attività svolte nei settori marketing / comunicazione / IT, le professioni sanitarie e tutti quei professionisti che svolgono attività di natura consulenziale e di supporto alle imprese o a persone. Le persone che hanno iniziato una nuova attività e appartengono a questa categoria nel 2023 rappresentavano la percentuale maggiore con il 54,4% del totale delle nuove aperture”.
“La seconda categoria identificata – dice Gianluca Tirri – è relativa alle ‘attività artigianali’ nella quale rientra il 20,4% delle nuove aperture registrate nel 2023. La terza categoria è quella delle attività commerciali nella quale è stato registrato il 24,9% delle nuove aperture. La quarta categoria è un insieme residuale che accoglie lo 0,3% delle nuove aperture che non è stato possibile allocare per ragioni metodologiche nelle precedenti tre categorie. Da questa analisi abbiamo potuto notare come la categoria delle attività professionali sia cresciuta drasticamente rispetto al 2012 quando le nuove aperture in questa categoria rappresentavano il 39,4% del totale. Di contro se le attività professionali crescono, le attività commerciali hanno subito un forte ridimensionamento nel corso degli anni. Nel 2012 rappresentavano il 34,9% delle nuove aperture contro l’attuale 24,9%”.
“Tra le nuove partite Iva aperte dalle persone fisiche nel 2023 – sostiene – la percentuale maggiore (il 49,1% sul totale) sono persone nella fascia d’età più giovane da 18 fino a 35 anni di età. L’altra percentuale rilevante è rappresentata dalle persone che hanno da 36 a 50 anni (il 30,8%). Le persone che invece hanno tra i 50 e i 65 anni di età rappresentano il 20,1% del totale”.
“Sono invece il 4% – sottolinea – gli over 65 che decidono di aprire una partita iva, molto spesso in questi casi la necessità di continuare a lavorare è dettata da esigenze personali (raggiungere un certo numero di anni di contribuzione) o familiari per contribuire al sostentamento economico dei propri familiari”.
“Possiamo affermare – commenta – che comparando i dati del 2023 con quelli degli anni precedenti, si registra una propensione costante dei più giovani nel prediligere forme di lavoro autonomo alternative al classico impiego da dipendente. Mediamente, infatti, dal 2012 al 2023 ogni anno il 48,1% delle nuove aperture di partite iva di persone fisiche viene fatto da soggetti dai 18 ai 35 anni d’età. Un altro dato interessante si rinviene analizzando la fascia d’età tra i 50 e i 65 anni nella quale abbiamo osservato un discreto aumento negli anni delle nuove aperture. Nel 2012 le persone afferenti a questa fascia d’età rappresentavano il 16% del totale delle nuove aperture mentre nel 2023 la percentuale è salita al 20,1%. Le spiegazioni di questa crescita possono essere diverse. In molti casi la scelta di aprire una partita iva per una persona over 50 è spesso dettata dalla necessità di rientrare nel mondo lavoro con una forma diversa da quella tipica del lavoro dipendente”.
“Le regioni che in valore assoluto – ricorda Gianluca Tirri – hanno registrato il maggior numero di aperture di nuove partite iva di persone fisiche nel 2023 sono la Lombardia con 61.259 nuove partite iva, il Lazio con quasi 35.972 aperture, la Campania che ha raggiunto 30.893 nuove aperture, il Veneto che ha toccato quota 27.102 e l’Emilia-Romagna che ha superato le 26mila aperture”.
“Tra le regioni – dice – nelle quali vi è una minore propensione ad aprire una nuova partita iva da parte di persone fisiche, giustificata anche da una minore densità di popolazione, abbiamo la Valle d’Aosta con 837 nuove aperture, il Molise (1.558 aperture), la Basilicata (2.715) e l’Umbria con 4.898 partite iva. Dall’inizio della rilevazione (2012), ogni anno la Lombardia registra il maggior numero di nuove aperture, rendendo evidente il divario con le altre regioni italiane, e confermando la Lombardia come il principale motore economico in Italia”.
“Per quanto riguarda la scelta del regime fiscale per le nuove attività – continua – il regime forfettario rimane quello più scelto dagli italiani che apprezzano sempre di più i suoi vantaggi. Per capire la portata della scelta di questo regime possiamo analizzare la crescita registrata nel corso del tempo. Posto che in Italia esiste da sempre un regime di vantaggio per i titolari di partita iva e che prima dell’avvento del forfettario (avvenuto nel 2015) il regime di vantaggio era il cosiddetto ‘regime dei minimi’, se guardiamo ai dati rilevati nel 2012, primo anno oggetto di analisi della nostra serie storica, il 35,5% delle persone fisiche che aprì una nuova partita iva in quell’anno scelse il regime dei minimi”.
“Nel 2015 – ricorda Gianluca Tirri – il primo anno in cui fu introdotto il regime forfettario, il 40,6% dei contribuenti che aprirono una partita iva scelsero il regime forfettario. A distanza di otto anni dalla sua introduzione, nel 2023 il regime forfettario è stato scelto dal 69,3% delle persone fisiche che hanno aperto la propria partita Iva, facendo registrare un nuovo record rispetto agli anni precedenti”.
“E’ dunque evidente – osserva – come i neo-lavoratori autonomi, in presenza dei requisiti per poter operare in questo regime, propendano per il regime forfettario, in virtù delle sue indubbie semplificazioni amministrative (non si applica né la ritenuta del 20% né l’iva in fattura) e dei palesi vantaggi fiscali dettati dall’imposta sostitutiva al 15% o in alcuni casi al 5% per i primi 5 anni evidentemente più convenienti rispetto agli scaglioni Irpef applicabili nel regime ordinario. A onor di cronaca è anche opportuno puntualizzare sul fatto che il regime forfettario presenta anche dei ‘contro’, come ad esempio l’impossibilità di usufruire di detrazioni fiscali, che probabilmente per i contribuenti hanno un peso marginale se comparati con i vantaggi descritti”.
“Quickfisco – precisa – è una startup innovativa nata nell’agosto del 2020 che ha l’obiettivo di rendere semplice e intuitivo il servizio di gestione contabile e fiscale delle partite iva di liberi professionisti e lavoratori autonomi in Italia. Vogliamo diventare il punto di riferimento in Italia per i lavoratori autonomi che necessitano di soluzioni innovative e all’avanguardia per la gestione della propria partita dal punto di vista contabile e fiscale. Quickfisco ha ripensato in una accezione più evoluta, digitale e completa il classico servizio del commercialista per i liberi professionisti e lavoratori autonomi con partita iva. In quasi quattro anni di vita abbiamo costruito un team all’interno del quale operano diverse figure professionali con competenze eterogenee, tra i quali troviamo commercialisti, consulenti fiscali, sviluppatori, esperti di marketing e di customer care”.
“Grazie a queste competenze trasversali e multidisciplinari – racconta – abbiamo sviluppato una piattaforma fruibile sia da webapp che da smartphone che consente a migliaia di lavoratori autonomi che ci hanno scelto di avere in un unico ambiente tutti gli strumenti necessari per una gestione contabile e fiscale della partita iva al tempo stesso affidabile, semplice e innovativa. Attraverso l’acquisto di un abbonamento ad un prezzo molto democratico, i nostri clienti titolari di partita iva hanno accesso ad un servizio completo a 360 gradi comprensivo di fatturazione elettronica, dichiarazione dei redditi, senza la necessità di dover acquistare altre licenze-servizi”.
“Inoltre – sottolinea Gianluca Tirri – per non lasciare mai soli i nostri clienti nel loro percorso da freelance, offriamo loro la possibilità di interagire in tempo reale mediante appositi canali di messaggistica (tra cui whatsapp) con consulenti e commercialisti dedicati che rispondono a domande e dubbi sulla loro situazione contabile e fiscale. La nostra sana ossessione è cercare di migliorare costantemente la nostra soluzione investendo su nuove tecnologie e su automazione e ottimizzazione dei processi per offrire nuovi servizi digitali all’avanguardia e in linea con i bisogni di questo target di contribuenti. Un esempio è l’introduzione da qualche settimana di un nuovo tool totalmente digitale presente nell’area utente dei nostri clienti mediante il quale è possibile richiedere in pochi minuti finanziamenti fino a 35.000 euro necessari per la realizzazione di loro progetti”.