Roccella: “Welfare aziendale è punto innovazione su cui misurare crescita Paese”

(Adnkronos) – “C’è una grande storia del welfare aziendale in Italia, non solo Olivetti, ma una grande attenzione di molti imprenditori al benessere dei lavoratori e della comunità di appartenenze, che ha costituito una storia e che oggi con queste iniziative proseguiamo. Oggi il welfare aziendale è veramente uno dei punti di innovazione su cui si misura la crescita del Paese. A partire dalle richieste degli italiani: un ambiente di lavoro amichevole che consenta il work life balance e i nostri interventi sono andati in questa direzione e quindi di sollecitare la responsabilità sociale d’impresa. E lo abbiamo fatto in diverso modo: con la decontribuzione per le madri, con i fringe benefit, e con tanti altri provvedimenti”. Così Eugenia Maria Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, intervenuta alla presentazione a Roma del ‘Rapporto Welfare Index Pmi 2024’ di Generali Italia sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane, giunto alla ottava edizione. 

Un’iniziativa importante, secondo il ministro, “nella strada della collaborazione pubblico-privato che vogliamo perseguire. C’è bisogno di una collaborazione, di avere tutti insieme un progetto, di sapere dove vogliamo andare e il primo punto è la natalità, sui cui la politica è stata assente per troppi anni. Questo è il primo governo che ha inserito delle competenze sulla natalità. E in questi mesi abbiamo ottenuto ottimi risultati sulla crescita dell’occupazione e in particolare di quella femminile, snodo fondamentale del nostro progetto. Ma dobbiamo andare avanti”, ha aggiunto. 

“La denatalità è la più grande questione del nostro tempo, perché porta con sé tutte le altre: la coesione sociale, la sostenibilità economica, l’ambiente, il senso del futuro. Il governo ha fatto della sfida demografica una propria priorità, in termini di visione, iniziativa e investimenti. Ma questa sfida richiede lo sforzo di tutti, non può essere affrontata solo attraverso la leva delle politiche pubbliche. In questa chiave il welfare assume una portata centrale e assolutamente decisiva, perché dalla capacità del mondo produttivo di agevolare la conciliazione vita-lavoro e di essere accogliente nei confronti della genitorialità passa la rimozione di uno dei più grandi ostacoli, materiali ma anche culturali, che disincentivano la natalità” ha spiegato Roccella, che poi ha aggiunto: “Fin dal primo giorno noi abbiamo puntato molto sul coinvolgimento del lavoro e dell’impresa in questa sfida che ci riguarda tutti e deve coinvolgere tutti. Lo abbiamo fatto con misure concrete, dalla decontribuzione per le mamme lavoratrici ai fringe benefits, e con iniziative come il codice di autodisciplina per le imprese. Ma è un segnale incoraggiante il fatto che accanto all’impegno della politica e delle istituzioni si registri una crescente consapevolezza da parte del mondo produttivo”, ha concluso.  

  

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