Per Saman e per tutte le donne

La Commissione alle Pari Opportunità del Comune di Suzzara intende suggerire una riflessione sulla vicenda di Saman Abbas, la diciottenne pakistana scomparsa a Novellara da oltre un mese e presumibilmente uccisa da zio e cugini con la connivenza dei genitori.
La sua colpa è stata quella di aver rifiutato un matrimonio forzato e di essersi ribellata a rigide regole familiari che giustamente considerava incomprensibili e inaccettabili.
Ancora un femminicidio, dunque, crudele e premeditato, un omicidio di una donna in quanto tale. Il termine “femminicidio” infatti è un neologismo coniato per descrivere la forma estrema di violenza contro le donne, prodotta dalla violazione dei suoi diritti umani secondo un’ottica maschilista e patriarcale. La morte fisica altro non è che la tragica conclusione di una precedente situazione di negazione della dignità della donna, della sua capacità di autodeterminazione e della sua libertà di scelta. Il femminicidio dunque, prima e più di una morte fisica, è un processo di negazione e di controllo ed è soprattutto un fenomeno che si lega a retaggi culturali oscurantisti, maschilisti e patriarcali: la donna è considerata un essere inferiore, subalterno e di “proprietà” del padre, fratello, fidanzato, marito che sia. Tale fenomeno è trasversale, travalica culture, religioni e stati. In Italia nel 1981 sono stati cancellati il delitto d’onore e il matrimonio riparatore; nel 1997 lo stupro è diventato reato contro la persona e non più contro la morale; il nostro Paese ha ratificato la Convenzione di Istanbul e approvato la legge sul femminicidio (“Codice rosso”), ma ancora oggi molte donne e ragazze subiscono l’odio e la violenza di una società e di famiglie che rifiutano le loro scelte, il loro orientamento sessuale e di genere. Saman, come molte altre ragazze, voleva costruire la propria vita liberamente e in autonomia, ma questo diritto le è stato brutalmente negato dalla sua famiglia, sulla base di “leggi” patriarcali, tradizionali, interne alla comunità di appartenenza.
Nessun alibi “culturale” può invece giustificare la limitazione della libertà personale di un essere umano, in questo caso di una giovane donna, fino a sopprimerne la vita. Condanniamo con forza e convinzione fatti tragici come questi; crediamo che le nostre leggi debbano essere applicate fino in fondo per garantire la sicurezza di tutte le donne, di qualunque nazionalità e provenienza esse siano, e che i colpevoli debbano essere puniti. Crediamo anche nella prevenzione della violenza maschile sulle donne attraverso azioni atte a valorizzare le pari opportunità e a scardinare pregiudizi e stereotipi che sono alla base di una visione patriarcale e maschilista della società.
Per questo la nostra Commissione sta portando avanti progetti nelle scuole del territorio per sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto delle differenze. Il nostro impegno per Suzzara è mirato alla promozione dell’inclusione per superare le barriere ideologiche , culturali , etniche e di genere che ci dividono perché le riteniamo un’esigenza di tante donne che vivono nella nostra comunità. Soltanto con l’ascolto, con lo sforzo costante nella ricerca degli strumenti che conducono alla parità e al “riscatto “di tante donne che ancora oggi subiscono prevaricazioni , violenze e limitazioni della loro libertà e della loro legittima realizzazione come persone, per mano maschile o di culture patriarcali e brutali , potremo camminare insieme verso una reale parità e una società più giusta. Perché non ci siano più Saman così barbaramente uccise.

Commissione Pari Opportunità del Comune di Suzzara

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