Rette Rsa, Forza Italia “Ricoverare i parenti in casa di riposo è un affare da ricchi”

MANTOVA – “L’aumento delle rette delle case di riposo comunali: è una manovra da lacrime e sangue per le famiglie” inizia così la nota diffusa da Forza Italia.

Di seguito il testo integrale

“Ricoverare i propri parenti nelle quattro mura delle case di riposo, oltre ad essere una scelta dolorosa ed a volte obbligata dallo stato di salute, è diventato un affare per ricchi. Oramai le strutture per anziani pubbliche hanno gli stessi prezzi di quelle private. Il prossimo anno il costo di una stanza doppia nelle comunali raggiungerà i 1.680 euro mensili per i residenti del capoluogo ed 1.830 euro per gli extra muros.
L’aumento delle rette delle due case di riposo comunali (Isabella d’Este e Luigi Bianchi), gestite dalla azienda speciale comunale Aspef, sarà una manovra da lacrime e sangue per le famiglie. Aumenti di ben 4 euro al giorno per gli anziani che occupano i 126 posti letto in stanza doppia e di 2 euro per quelli che alloggiano nelle venticinque in stanza singole. Alla fine dell’anno la spesa che graverà in più sui famigliari sarà di circa 1.460 euro. Non di certo bruscolini vista la situazione economica generale che vede una inflazione galoppante con un rincaro del costo della vita per gran parte dei servizi e dei beni di largo consumo e che vede Mantova tra le prime 20 città italiane.
Per il centro sinistra un atto dovuto per salvare il bilancio della longa manus del socio-assistenziale comunale già messa in crisi dalla falcidia della epidemia sanitaria che si è portata via in pochi mesi tantissimi anziani ospitati nelle Rsa, non a caso via Roma 39 è intervenuta nel 2020 con 750.000 euro e nel 2021 con 880.000 euro per salvare i bilanci di Aspef.
A pesare sulla scelta dell’amministrazione comunale, l’aumento delle rette è una competenza del suo consiglio, si riscontra:
– la contrazione dei trasferimenti erariali da parte dello Stato verso i comuni;
– l’aumento dei costi del teleriscaldamento che passerà da 136.000 a 230.000 euro ;
-l’aumento dei costi energetici che passerà da 203.000 a 298.000;
-il rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti.

Niente da dire sul fatto che l’inflazione colpisce sia le aziende pubbliche sia quelle private, ma è innegabile che le due case di riposo mantovane a differenza delle altre strutture private ed accreditate sul territorio hanno un enorme vantaggio dato che beneficiano tutti gli anni di circa 220.00 euro di utili e di 145.000 euro di canoni di locazione derivanti dalle farmacie comunali a cui si aggiungono i 320.000 resi disponibili dal comune quale misura compensativa per abbattere le rette.
I numeri ci dicono che i costi di gestione pro die per singolo utente ospitato dalla Struttura Luigi Bianchi ammontano ad euro 131,234 mentre quelli della Isabella d’Este a 127,18, i costi medi delle altre case di riposo si attestano intorno ai 110 euro. Un gap da studiare e colmare al più presto ma che con ogni probabilità potrebbe rientrare solo quando le case di riposo comunali saranno a pieno regime, oggi sono occupate solo per il 60% della loro potenzialità. Per intenderci su 100 posti letto solo 60 sono occupati. Le famiglie sono ancora restie a portare i propri famigliari nelle RSA, l’esperienza Covid li ha traumatizzati.
Non vorrei essere sulla seduto sedia del Presidente Genovesi, ma lui è il primo che deve picchiare i pugni sui tavoli del duo Palazzi e Caprini chiedendo quei 200mila euro necessari per eliminare il caro rette dal bilancio Aspef che passerà a fine dicembre per l’aula del consiglio comunale e che sta creando scompiglio anche tra i consiglieri comunali di maggioranza. L’assessorato gestito da Caprini quest’anno avrà a disposizione 11.95 ml di euro rispetto agli 11,15 dell’anno precedente. Se il centro sinistra volesse potrebbe tranquillamente azzerare lo spettro dei rincari ed attendere tempi migliori”.

Pierluigi Baschieri
Forza Italia Mantova

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