Trasporto pubblico a rischio: il Partito Comunista punta il dito contro il governo

MANTOVA – Trasporto pubblico sempre più  a rischio ed inefficienze delle procedure burocratiche nel rilascio di biglietti e abbonamenti, imperversano in un periodo che dovrebbe vedere utilizzata al meglio la tecnologica informatica. Invece, anche e soprattutto in questo settore, i sei mesi trascorsi dall’avvio dell’emergenza, pare siano passati invano,  così che il caos dei servizi pubblici anziché condizione straordinaria si sta facendo normalità. Non solo i mezzi pubblici sono sovraffollati e diviene pia illusione limitare la capienza all’80% del totale complessivo dei posti (ovviamente “non a sedere,  giacchè buona parte degli utenti si son sempre fatti il percorso in piedi!), non solo non si è mai parlato di raddoppiare le corse ed  inserire i contatori e il caos abbonamenti è all’ordine del giorno ma pure la trasmissione dei bollettini postali per pagare gli abbonamenti annuali per i disabili, sembra essere diventato un affare di stato. I bollettini spediti da Ragione Lombardia lo scorso 20 agosto, infatti, debbono ancora arrivare a destinazione, seguendo la velocità da lumaca classica della corrispondenza che, alla faccia delle procedure di posta prioritaria e dell’importanza del documento, molti hanno dato per dispersi. Questo vuol dire che i disabili pendolari debbono pagarsi il biglietto in quanto la carta dei servizi scaduti non ha più valore e quindi, quando arriverà il famigerato bollettino,  avranno già dovuto pagare più e più di una volta l’abbonamento stesso che va dai 10 agli 80 €,  fino ai 200 € per i disabili residenti in Lombardia. Insomma una beffa. Ma sorprende che la Regione più tecnologica d’Europa, come pretende di essere la Lombardia, ancora oggi debba affidarsi alle Poste per inviare un avviso di pagamento che dovrebbe arrivare settimane prima della scadenza del vecchio abbonamento e, invece, non solo si dà il più delle volte per disperso ma nemmeno si può duplicare e pagare in nessun altra forma! Incredibile, quando basterebbe un codice per pagarlo ovunque e renderlo immediatamente operativo come avviene con le tanto declamate “app”  che dovrebbero alleggerire le procedure amministrative. Le famiglie sono state costrette a protestare con la Regione poiché con le Poste è inutile persino porsi l’idea  ma,  nel frattempo, debbono comprare il biglietto per i figli, in quanto in sei mesi di emergenza,  sembra che il mondo della pubblica amministrazione, almeno in questo caso, si sia fermato. Sei mesi dunque passati invano, per il Governo ma anche per le amministrazioni periferiche dello Stato. Sorge quindi il sospetto che l’inefficienza sia talmente enorme da essere voluta, puntando decisamente all’attacco di tutti i diritti delle classi popolari.

Monica Perugini

Partito Comunista

Mantova