Mantova, sosta provvidenziale per ricaricarsi. E il mercato può regalare opportunità

MANTOVA – Un rompete le righe che giunge provvidenziale, potremmo dire, per il Mantova, che contro la Reggiana ha fornito quella che, a giudizio unanime, è stata la peggior prestazione dell’era Possanzini. Chi non ha visto la partita non si faccia ingannare dal risultato, e nemmeno del fatto che il raddoppio dei granata è arrivato soltanto nel finale: il dominio degli ospiti è stato più netto di quanto non dica lo 0-2. Persino nell’unica sconfitta casalinga precedente, contro la corazzata Pisa, la prestazione del Mantova è stata totalmente differente: nonostante gli zero punti anche con i nerazzurri toscani, i biancorossi erano riusciti a rimontare addirittura due gol di svantaggio. Si era visto, insomma, ben altro spirito. Che a dire la verità non è mai mancato nemmeno nelle 19 partite precedenti di questa Serie B.

Stavolta invece, nonostante il consueto schiacciante possesso palla (i numeri a fine partita diranno 72 a 28 per il Mantova) i biancorossi non hanno mai praticamente tirato in porta (per la cronaca, la prima parata di Bardi è stata al 93′ su un tiro-cross di Fiori), soffrendo terribilmente le ripartenze della squadra di Viali, che ha graziato in più di una circostanza l’Aciemme. In alcune circostanze, poi, è stato provvidenziale Festa, il quale però ha avuto la colpa di farsi trovare fuori dai pali sullo 0-2 di Maggio. Il Mantova, tuttavia, era totalmente uscito dalla gara molto prima, cioè dopo il vantaggio segnato all’11’ da Sersanti. Davvero troppo poco, in un derby sentito dalla piazza, che era anche uno scontro diretto per la corsa salvezza. E la classifica, pur nell’equilibrio generale, vede la zona play out a soli tre punti di distanza.

Insomma, non c’è davvero niente da salvare in quest’ultima partita di un 2024, che è stato comunque trionfale, perché ha visto il ritorno dei biancorossi in cadetteria. Bisogna però pensare all’oggi e all’immediato futuro, trasformando questo fragoroso campanello d’allarme in un’opportunità: ora il campionato si prende una pausa (la squadra riprenderà ad allenarsi a Veronello il 6 gennaio per preparare la trasferta di Cosenza del 12), e i giocatori potranno passare qualche giorno in famiglia per ricaricare le batterie prima di tornare al lavoro.

Anche perché, se è vero che fino a questo momento la gestione del gruppo di Possanzini è stata sempre piuttosto efficace, e attenta a far ruotare in maniera precisa tutti gli elementi della rosa, ieri la squadra è parsa scarica e senza armi per lottare. Inoltre, le assenze contemporanee di Radaelli, Trimboli, Brignani e Burrai, ma anche di Maggioni e Ruocco, a livello di alternative, si sono fatte sentire più del solito. Anche perché nelle due precedenti partite ravvicinate con Frosinone e Spezia, molto positive per aspetti diversi al contrario del derby, alcuni dei sopracitati interpreti erano già fuori causa.

Il campanello d’allarme è un’opportunità anche per fare una riflessione ulteriore sul mercato, che si apre a gennaio: diverse valutazioni sono ovviamente già in corso, mister Possanzini e il dt Botturi sono sempre riusciti a trovare una sintesi efficace. Il tecnico, ogni volta, ricorda come gli interventi debbano essere mirati a non rompere gli equilibri nel gruppo, prendendo giocatori in grado di alzare il livello e coniugando il tutto con la sostenibilità economica. Le cifre dicono che il Mantova è una delle squadre che “costa meno” in categoria. Un’impresa non facile, affidata al fiuto di Botturi, che nel corso della sua carriera ha sempre dimostrato uno spiccato talento nell’estrarre veri e propri conigli dal cilindro. Dalla tribuna i tifosi ne hanno chieste di tutti i colori, come è normale che sia: un paio di terzini, un mediano, fino alla pietra filosofale per eccellenza, la punta che faccia gol. La realtà, però, si scontra con le tante insidie delle trattative invernali, dove bisognerà attendere i momenti propizi per trovare le occasioni giuste. Quelle che, ci auguriamo, possano permettere al Mantova di trovare pedine funzionali all’obiettivo di una tranquilla salvezza.