Piccoli: “Non avrò pace finché non riporterò il Mantova in C. Setti? Non ne parlo. Io lasciato solo”

MANTOVA – A fine gara parla solo il presidente Filippo Piccoli. “C’è una grande delusione: mi dispiace per i tifosi, per i ragazzi dello staff e della società, perché ci hanno creduto e  hanno dato tutto – esordisce il patron -. Ai ragazzi ho chiesto di dare il cuore, ma è evidente che questa squadra aveva dei limiti. Quello che è stato fatto non è stato sufficiente e mi prendo le mie responsabilità. Sono convinto che i problemi nascano da lontano. Ho un debito con questa città: non mi darò pace fin quando il Mantova non tornerà in Lega Pro. Negli ultimi mesi ho avuto attestati di fiducia in una situazione complessa, questa fiducia la voglio ripagare”. Ora c’è da ricostruire: “E’ uno dei giorni più bui della storia del Mantova: dobbiamo reagire. Da lunedì mattina comincerò a costruire, questo c’è da fare. Ripescaggio? Voglio essere sincero: farò di tutto perché il Mantova possa essere in C l’anno prossimo, ma sono situazioni che non dipendono da noi. Non vorrei illudere le persone. Dobbiamo aprire un nuovo periodo in cui costruire. Setti? Non voglio parlarne. Ho detto che i problemi arrivano da lontano, perché negli ultimi 5 anni la storia è stata caratterizzata da continue ripartenze da zero e cambi. E’ finita anche l’epoca dei giocatori di passaggio a Mantova: è vero che la Lega Pro è una categoria anche di formazione per i giovani di serie A, però bisogna creare un’ossatura. Quest’anno ci avevamo provato, e abbiamo speso più dei precedenti, ma evidentemente abbiamo speso male. Resettiamo tutto, questa piazza in D non c’entra niente. Ds e allenatore? Faccio fatica a pensare che ci possa essere continuità. Sono due situazioni diverse, però bisogna andare verso un percorso nuovo. Sono entrato a ottobre e sono stato lasciato solo, ora cerchiamo di ricostruire”.

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