CALMASINO – Si torna in campo dopo la sosta natalizia, e il Mantova, nella prima giornata di ritorno, dovrà affrontare il Padova nel match clou dell’Euganeo (lunedì sera 8 gennaio ore 20.30, diretta su RaiSport), con oltre 1.100 tifosi al seguito. “Dove eravamo rimasti? A Legnago – dice il tecnico del Mantova Davide Possanzini -, eravamo un po’ stanchi e i giorni di vacanza ci sono serviti per recuperare, quelli di ritiro per riunirci e lavorare in tranquillità”. Che partita sarà? “Quasi scontato dirlo – prosegue Possanzini – ma sarà una partita di calcio. Vogliamo affrontarla come le abbiamo affrontate tutte, senza dargli più peso di quello che ha, davanti a una cornice di pubblico importante, spettacolare. Dobbiamo viverla bene, cercando di goderci ogni momento della partita, facendo le cose che abbiamo sempre fatto. I giocatori sto cercando di lasciarli tranquilli, perché so che queste partite non c’è bisogno di caricarle. Vorrei solo che la squadra si esprimesse come sempre”. “Nel rispetto delle regole spero che sia una partita combattuta, in cui non bisogna mai tirarsi indietro. Gare come queste possono presentare difficoltà e dobbiamo sempre bravi ad adattarci. Queste partite spesso vengono decise da un episodio e più sei attento, più sei dentro alla partita e più hai possibilità di portare a casa il risultato. La prima dopo una sosta è sempre un’incognita, io non credo che a livello mentale possa pesare più di tanto, poi ci sono altre 18 partite prima della fine del campionato. E’ chiaro che una vittoria o una sconfitta possono lasciare degli strascichi sotto il profilo mentale, ma io sono assolutamente tranquillo: sono contento di giocarla, spero che sia una bella serata e spero che i ragazzi facciano tutto per non lasciare niente al caso”. Alcuni dicono che il ritorno sarà tutt’altro campionato, sembrano quasi non credere in ciò che il Mantova ha fatto fino a questo momento: “A me non interessa quello che pensano gli altri – dice Possanzini – sono contento per quello che sto vivendo. Sono soddisfatto perché vedo come lavorano i miei ragazzi ogni settimana, il clima che c’è. Siamo partiti per costruire qualcosa di bello e di riconoscibile: pensiamo a divertirci e a dare tutto, il resto lascia il tempo che trova. Non partivamo come favoriti, le pressioni sono tutte degli altri, noi non ne abbiamo. L’unica pressione che faccio ai miei ragazzi è quella di comportarsi sempre come fanno durante gli allenamenti”. “Il Padova? Sappiamo il valore che ha, sappiamo come è stato costruito, per vincere il campionato. Rosa forte, allenatore bravo, non hanno mai perso: in teoria sono loro i favoriti, non noi”.
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