MANTOVA – Un derby con la Cremonese per provare a ritrovare la vittoria, che manca dal 22 settembre in questo campionato di B e da 20 anni negli scontri diretti casalinghi con i grigiorossi: c’è grande attesa in casa Mantova per il clou di sabato alle 17.15 al Martelli, mister Davide Possanzini è fiducioso. Una partita che interessa anche fuori dalla nostra provincia, visto che sarà il match della settimana in diretta gratuita su DAZN.
“La stiamo preparando con cura, nei minimi dettagli, conoscendo le qualità degli avversari. Ci arriviamo consapevoli di aver raccolto poco rispetto a quanto abbiamo prodotto – dice Possanzini nella consueta conferenza al “Sinergy Center” -. Sappiamo che a volte non c’è una soluzione vera e propria quando ci sono questi momenti, io sono tranquillo, i ragazzi pure, mi hanno dimostrato che stanno bene fisicamente e mentalmente. Hanno voglia, c’è un’occasione importante contro una squadra forte, in casa, in un ambiente molto caldo. Dobbiamo essere consapevoli di poter fare una grande partita”.
A far paura è la qualità della squadra di Corini, che secondo i dati è il doppio più concreta del Mantova: “Ci sono giocatori di qualità, che sfruttano tantissimo le occasioni, a differenza nostra: il 40% di quanto creano, contro il nostro 17%. Dobbiamo stare attenti, fare una partita come sempre curando ogni fase del gioco, cercando di stare sul pezzo, concentrati. Diamo tutto, sarà una partita difficile, come nelle ultime quattro, quando abbiamo affrontato le migliori. Bisogna spingere sull’acceleratore e dare il massimo”.
Ma in questa prima mini crisi di risultati della gestione Possanzini, secondo il tecnico, è importante non perdere fiducia, perché con queste prestazioni i risultati arriveranno: “Ci sono dei momenti in cui non riesci a vincere: è qui che si vede il gruppo, quanto siamo attaccati alla nostra idea. Importante non perdere fiducia da parte di giocatori e ambiente. Io sono tranquillo e credo che quando una squadra sfoggia certe prestazioni viene ripagata”. “E’ un momento meno prolifico di altri: comunque le partite ce le siamo giocate bene, a volte abbiamo perso per negligenza, disattenzione o per caso. Prima o poi capiterà: è una ruota che gira. Continuiamo a fare tutto quello che stiamo facendo con ancora più attenzione e determinazione, perché le cose che vogliamo raggiungere non ce le regalano gli altri”.
Un Mantova che vuole sbloccarsi anche perché quella contro la Cremonese non è mai una partita come le altre. “E’ evidente che non è una partita come le altre, i ragazzi lo sanno: bisogna perseverare sulla strada che stiamo facendo. Sappiamo che importanza ha a Mantova questa partita per i tifosi, quanto ci tengono. Ci stanno seguendo in massa nonostante alcuni risultati non positivi, il dispiacere che hanno. Questo ci rende tristi: dà fastidio. Noi facciamo di tutto per regalare gioie alla piazza”.
L’astinenza da gol, problema tecnico o mentale: “Sto lavorando su tutti e due gli aspetti: non ho la bacchetta magica ma agisco in base a ciò che vedo e sento, parlando coi ragazzi. E’ un insieme di cose: tutto ciò che non stiamo ottenendo adesso deriva da questi aspetti, perché stiamo raccogliendo poco rispetto a quanto facciamo. Tutti dobbiamo fare qualcosa in più: sia a livello tecnico tattico, sia sapendo che ogni occasione può essere importante. Quest’anno le palle gol sono meno e dobbiamo sfruttarle meglio”.
Adesso la Cremonese, poi la sosta: “Credo che di energie ne abbiamo da vendere, fisiche e mentali. Stiamo bene anche se i risultati non vengono. Stiamo bene, non abbiamo bisogno di ricaricarci, vogliamo finire con un risultato positivo per lavorare poi con più serenità. Credo che la squadra stia bene, ci manca solo qualche risultato positivo”.
Contro la Cremonese mister Possanzini ritrova una parte del suo passato: proprio in grigiorosso ha chiuso la carriera da calciatore, a causa di un problema cardiaco. E da quell’esperienza è nato il Possanzini allenatore. “Sono stato molto bene anche lì, nonostante come sia finita la società mi ha permesso nei sei mesi successivi di lavorare a stretto contatto con la prima squadra e da li ho cominciato a capire quale fosse il mio percorso dopo il calcio. Da lì è partito tutto: ringrazierò sempre il presidente che ha sempre creduto in me, prima come uomo e poi come calciatore”.