MANTOVA – C’è un nome collegato a quello della Minciomarcia, di cui il 7 giugno andrà in scena la 50esima edizione, ed è il nome di colui che ne fu l’artefice: il compianto e indimenticato sindaco Gianni Usvardi, primo cittadino di Mantova dal 1973 al 1985. L’idea della Minciomarcia Usvardi la pensò e concretizzò però prima di diventare sindaco. La Stracittadina debuttò infatti nel 1972 quando Usvardi faceva parte addirittura dell’allora governo quale sottosegretario di Stato al Turismo e Spettacolo. Ma perchè pensò proprio alla Minciomarcia?
A risponderci è la moglie di Usvardi, Milena Gasparini, che spiega: “Aveva visto la Stramilano ed era rimasto entusiasta nel vedere la città coinvolta in questa corsa e così disse ‘adesso la facciamo anche a Mantova’. La prima edizione partì da Pietole per tornare verso Mantova e, nell’idea di Gianni, doveva servire a coinvolgere la periferia della città. Partì con circa 300 partecipanti ma già dopo pochi anni questi erano diventati 3-4 mila: il successo era stato davvero enorme, la gente partecipava. C’era stato il periodo delle domeniche a piedi (quello dell’austerity tra il 1973 e 1974 ndr) si aveva proprio voglia di stare in compagnia”.
L’evento ha avuto fin da subito dunque un grande successo, coinvolgendo famiglie, giovani, anziani, e diventando un appuntamento atteso della primavera mantovana. L’idea era semplice: una camminata accessibile a tutti, lungo i suggestivi percorsi sulle rive del Mincio come tra le vie del centro, per riscoprire il piacere di stare insieme e vivere la città in modo diverso. La sua intuizione anticipava di molto temi oggi centrali come la sostenibilità, la salute pubblica e la vivibilità urbana. E poi c’era anche un altro obiettivo come fu per la Minciomarcia del 1975, anno in cui si celebrarono i 30 anni della Liberazione. “Venne creato un percorso che toccava tutti i luoghi della Resistenza, posti della città che la gente non conosceva” spiega sempre la signora Milena.
Da allora la manifestazione ha continuato a crescere, e del resto ci sono idee che non hanno bisogno di clamore per resistere nel tempo.
La Minciomarcia è una di queste: nata da un’intuizione semplice, è diventata parte dell’identità collettiva di Mantova. A ogni edizione, senza bisogno di proclami, torna a parlare lo spirito di Gianni Usvardi, che vedeva nello sport un modo per unire, coinvolgere, educare, e che con la Minciomarcia ha saputo immaginare una città capace di ritrovarsi lungo i suoi percorsi, di riconoscersi nei suoi spazi, di camminare insieme nel rispetto, nella memoria e nella condivisione.
Tutti i dettagli nel video servizio con l’intervista a Milena Gasparini, moglie di Gianni Usvardi