MANTOVA – “Se non fosse vero sarebbe una barzelletta.” Così il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, commenta la conferenza stampa tenuta ieri dalla Lega mantovana in merito all’esposto presentato da un loro iscritto sull’area del Migliaretto, oggetto di una permuta tra lo Stato e il Comune.
La vicenda, che ruota attorno al passaggio di proprietà dell’area dell’ex eliporto – ferma dal 1976 – e alla sua destinazione a servizi pubblici e verde di mitigazione ambientale, ha scatenato un nuovo confronto politico in città.
Durante l’incontro con la stampa, la consigliera regionale leghista Alessandra Cappellari aveva dichiarato di essere contenta del ritorno del Migliaretto alla città; ma che le idee sullo sviluppo dell’area erano diverse da quelle dal centrosinistra sul suo sviluppo. E che tutto dovrà avvenire in trasparenza e legalità. “Non stiamo dicendo che ci siano necessariamente irregolarità – aveva detto Cappellari -, ma che un controllo da parte della Procura potrà dare tutte le garanzie necessarie di trasparenza e legalità”
Una posizione che Palazzi ha definito “una capriola politica”, sottolineando come la Lega, pur dichiarandosi felice per il ritorno dell’area ai mantovani, sostenga al tempo stesso un esposto contro l’operazione.
“L’ho letto tre volte per capacitarmi di una capriola del genere – scrive il sindaco –. Contestano i valori della permuta, che ricordo essere tra pubblico e pubblico. E chi determina i valori di una permuta come questa? L’Agenzia Nazionale del Demanio, che dipende dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”.
Palazzi parla di una situazione “surreale” e accusa la Lega di voler “rovinare un’operazione di successo, attesa da 50 anni dai mantovani”.
«Che interesse c’è a mettersi contro l’interesse pubblico della città? Sono contrari che resti un’area a servizi di pubblica utilità e verde di mitigazione ambientale? Da fastidio che dopo decenni stiamo riuscendo a restituire alla città il Migliaretto?»
Il primo cittadino si dice certo che “i mantovani non si faranno prendere in giro” e aggiunge: «Con il livore non si governa una città e non si tiene unita una comunità».
Il sindaco interpella poi gli altri partiti del centrodestra, chiedendo che posizione abbiano Forza Italia e Fratelli d’Italia, visto che «in Consiglio comunale hanno votato con noi e come noi a favore dell’operazione».
Palazzi conclude con un affondo politico: «Capite quanto sarebbe un danno per la città se tornassero a governarla loro? Sarebbe la fotocopia del 2010: continui litigi, idee deboli e tanto immobilismo. Ma non sarà così. Andiamo avanti, con ancora più determinazione, per il bene della città».