“Confusione di ruoli, sovrapposizioni e poca chiarezza sul “chi fa cosa”, oltre a una generale indeterminazione in merito a risorse economiche e del personale e a una mancanza completa di analisi della situazione attuale e passata e – perché no? – autocritica”.
Sono queste, secondo la consigliera regionale del Partito Democratico Antonella Forattini, le tante carenze del Piano Regionale di Prevenzione quinquennale, presentato oggi in Commissione Sanità dall’Assessore al Welfare Letizia Moratti e passato con il voto contrario del PD.
“La principale criticità del documento – spiega Forattini – è la confusione nella governance dei processi di prevenzione. Le competenze vengono suddivise tra Direzione Generale Welfare, Asst, Ats, Arpa e Centro per la prevenzione delle malattie infettive, moltiplicando così i centri decisionali e dimostrando che dal caos lombardo durante la pandemia da Covid non si è imparato nulla”.
“Prima di fare un programma di questo tipo, infatti, sarebbe necessario partire da una seria analisi di quanto fatto in passato. Cosa ha funzionato? Cosa no? Tutto questo è mancato nel documento presentato da Moratti. Restano, inoltre, molto vaghe le priorità e le risorse economiche e di personale. Con amarezza, poi, constato che per la sicurezza dei luoghi di lavoro vengono totalmente escluse azioni che coinvolgano piccole, medie e micro imprese, soprattutto a conduzione famigliare, nei settori agricolo, edile e artigianato”.
“La maggioranza in Commissione Sanità ha voluto rifiutare i nostri suggerimenti e restare allineata acriticamente sulla proposta Moratti, ma lavoreremo intensamente per migliorare questo testo insufficiente durante la discussione in Consiglio Regionale”.