Ostiglia, per le primarie Pd duello Gabrielli-Bonventi. C’è pure la possibilità Rivaroli

OSTIGLIA – Mariaelena Gabrielli, Luca Bonventi o la possibilità (tutta da verificare) che porta ad Andrea Rivaroli? E’ arrivata nella notte di Pasqua, come un fulmine a ciel (non) sereno, la notizia della convocazione delle Primarie ad Ostiglia, per scegliere il candidato sindaco sostenuto dal Pd. Una consultazione che si terrà domenica 7 aprile alla Casa del Popolo in Via Trabucchi 4, dalle ore 8 alle ore 13, e che sarà aperta, a quanto si apprende, a tutta la cittadinanza.

E’ stata questa la decisione del Partito Democratico provinciale, che con il segretario Adriano Stabile si è da sempre speso per ritrovare l’unità nel centrosinistra, spaccato ancora in due liste e ben lontano da trovare un punto d’incontro fra le compagini guidate da Mariaelena Gabrielli (e sostenuta dal circolo locale del Pd guidato dal segretario Alberto Ventura) e da Luca Bonventi, che ha l’appoggio dei dissidenti (oppostisi alla scelta del direttivo del circolo) e di Ostiglia in Movimento di Alessandro Incorvaia. Alcune voci non escludono nemmeno la possibilità di una candidatura, a sorpresa, di Andrea Rivaroli, assessore della giunta uscente e tra le personalità annunciate in squadra con Gabrielli.

“Abbiamo preso questa decisione – afferma Stabile – perché le primarie possono essere l’occasione per riunire le varie anime e andare uniti alle urne. Le regole statutarie dicono che, se non si trova un punto d’incontro, si passa dalle primarie. E questo avverrà: abbiamo dunque deciso di convocare la consultazione. Alle prossime elezioni andremo uniti ovunque in provincia di Mantova, si rischiava di non farlo a Ostiglia. Quando questo succede è sempre un fatto negativo”.

A quanto sembra, sarebbe previsto un gentlemen agreement che impegnerebbe la compagine vincente ad accogliere in lista, con un’equa rappresentanza, gli sconfitti. E questi ultimi, a loro volta, dovranno sostenere il candidato prevalente con lealtà ed impegno. L’input dalle segreterie regionali e provinciali è appunto quello di non consegnare il paese, uno dei più importanti del Destra Secchia, al centrodestra, e in questo frangente gli organismi dei Dem sono stati inflessibili nel fare rispettare alla lettera lo statuto.

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