“L’auspicata ripartenza dell’economia agraria pare preannunciarsi come un processo tutt’altro che rapido nel quadro di una stagione che sarà ancora presumibilmente segnata dall’instabilità climatica, l’imprevedibilità dei mercati internazionali e l’alto costo dell’energia”.
Queste, in sintesi, le dichiarazioni diffuse dal presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis, sulle prospettive per l’agricoltura lombarda nel 2022.
Proprio il caro energia è da considerarsi tra le cause che più hanno determinato un incremento dei costi di produzione per le imprese agricole e agromeccaniche nel secondo semestre del 2021, incidendo su una serie di voci di bilancio che vanno dal costo del carburante all’incremento delle spese di riscaldamento delle serre, dagli accresciuti prezzi dei fertilizzanti a quelli degli imballaggi: un quadro a tinte fosche che, secondo Confai Lombardia, è destinato a prolungare i propri effetti anche in questa prima parte del 2022.
“Di fronte alla situazione di incertezza con cui le imprese dovranno presumibilmente confrontarsi ancora per lungo tempo – afferma il coordinatore regionale di Confai Lombardia, Sandro Cappellini – il consiglio generale che come organizzazione ci sentiamo di offrire alle piccole e medie imprese operanti nel settore è quello di non assumere rischi innecessari: è preferibile limitare gli investimenti agli adeguamenti tecnici imposti dalle normative vigenti o ad eventuali progetti con un comprovato valore aggiunto e, per il resto, optare per un’ampia terziarizzazione delle principali operazioni colturali, razionalizzando i costi mediante il supporto del contoterzismo agrario”.
Nello stesso tempo, sul fronte istituzionale Confai Lombardia ribadisce la propria piena disponibilità a proseguire un dialogo aperto e costruttivo con l’amministrazione regionale. “Abbiamo apprezzato la notizia dei giorni scorsi riguardante l’apertura di nuovi bandi nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale lombardo per un importo complessivo di 160 milioni di euro – osserva Cappellini -. Ciò potrà senz’altro aiutare il settore primario a percorrere la fase di transizione che ci separa dall’entrata in vigore della nuova politica agricola comune, previsto per l’inizio del prossimo anno. Ad ogni modo, attendiamo dalla Regione Lombardia una forte conferma della volontà di integrare definitivamente gli imprenditori agromeccanici tra i beneficiari dei fondi Ue per l’agricoltura”.
Di tale integrazione – fa notare Confai Lombardia – si erano già avuti riscontri positivi lo scorso mese di settembre con l’emanazione di un bando per le imprese agromeccaniche, volto a ridurre le emissioni in campo e a favorire un approccio altamente ecologico nello spandimento dei reflui zootecnici.