Covid, nuovo test low cost scova varianti più rapidamente

Il patrimonio genetico del covid trattato come un tumore per rivelare le varianti del virus, ma anche il Dna delle singole cellule tumorali. A scovarle in tempo reale è un nuovo test rapido e low cost, in grado di dimezzare i tempi di mappatura genomica oggi necessari. A sviluppare questo nuovo sistema che si chiama Covseq è stato un team di ricercatori del Karolinska Instututet di Stoccolma e dell’Istituto di Candiolo Fpo-Irccs e dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. L’innovativa tecnica italo-svedese, pubblicata oggi su ‘Nature Communication’, sarà utile anche per la mappatura del genoma dei tumori, offrendo maggior tempestività e controllo dei costi per i centri oncologici. 

“Con Covseq siamo in grado di sequenziare centinaia di campioni virali a settimana – spiega Nicola Crosetto, primo autore della pubblicazione e coordinatore della ricerca – a un costo al di sotto di 15 euro a campione, notevolmente inferiore rispetto a quello delle metodiche attualmente disponibili. Covseq consente l’analisi genetica in parallelo delle sequenze di più di un campione utilizzando volumi di reazioni molto piccoli, grazie a una particolare apparecchiatura già disponibile anche a Candiolo e una tecnica chiamata multiplex Pcr per amplificare l’intero genoma virale. Successivamente ogni campione viene ‘taggato’, cioè contrassegnato con un codice a barre molecolare, un’etichetta che lo distingue da tutti gli altri rendendolo univoco. Ciò rende possibile analizzare in tempi rapidi, e con costi contenuti – sottolinea – tantissime sequenze genomiche”. 

“La metodica Covseq è già pienamente funzionante a Candiolo – afferma Antonino Sottile, direttore generale dell’Istituto di Candiolo Fpo–Irccs e co-autore dello studio – dove la stiamo ulteriormente validando, in parallelo a kit diagnostici approvati dall’autorità, nell’ambito della sorveglianza genomica del Sars-Cov-2 che l’Istituto di Candiolo effettua settimanalmente per la Regione Piemonte e mensilmente per l’Istituto superiore di sanità. La sorveglianza genomica nei prossimi mesi è cruciale per intercettare tempestivamente la comparsa di nuove varianti virali nella popolazione già vaccinata, soprattutto nei soggetti fragili come i malati oncologici”.
 

(Adnkronos)