Esperti: ‘Dopo Covid, atteso incremento notevole di influenza e Rsv’

(Adnkronos) – “Veniamo da due stagioni influenzali in cui la virulenza di Sars-Cov 2, causa di Covid-19, ha spiazzato gli altri virus invernali, che hanno decisamente circolato meno”, in particolare “quello dell’influenza e quello respiratorio sinciziale (Rsv). Essendoci ora una maggiore suscettibilità nella popolazione”, quest’anno “possiamo avere un incremento notevole delle patologie causate da questi virus, compreso l’Rsv”. Così Giancarlo Icardi, professore ordinario di Igiene all’Università di Genova, a latere del Simposio ‘L’Rsv negli adulti. Il nemico nascosto’, nel corso del 55.esimo Congresso nazionale della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) che si è appena concluso a Padova. 

In Italia si stimano, ogni anno, 400mila infezioni, 21mila ricoveri in ospedale e 3.700 decessi. Sono particolarmente a rischio le persone over 60 e fragili. In base a dati di studi internazionali, come spiega Emanuele Amodio, professore associato di Igiene all’Università degli studi di Palermo, l’Rsv risulta “particolarmente diffuso nei bambini sotto i 2 anni, dove è il 10-15% delle infezioni respiratorie di ogni anno, e nei soggetti over 65 in cui coinvolge il 5-7% dei soggetti con sintomatologia simil influenzale, in inglese influenza-like illness”. 

Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è per molti aspetti simile al Covid. E’ un virus respiratorio a Rna le cui epidemie si verificano a cicli annuali con picchi durante la stagione invernale. E’ un agente virale ubiquitario ampiamente diffuso e altamente contagioso, la cui trasmissione può avvenire per via aerea o per contatto diretto con il materiale infetto o le secrezioni nasali contenenti il patogeno. Con più di 64 milioni di infezioni respiratorie acute (Ari) nel mondo tra adulti e bambini in un anno tipico, è una delle principali cause di bronchiolite, nei bambini piccoli, e di polmonite del basso tratto delle vie respiratori, negli over 60 e nelle persone fragili per la presenza di patologie o altre condizioni.  

Sul fronte della prevenzione, una recente review su ‘The Lancet’ parla di “fermento intorno a un’infezione grave quale quella del virus respiratorio sinciziale – dice Icardi -. Ci sono trial e sperimentazioni con approcci molto moderni, per vaccini che potranno pervenire la malattia nel soggetto adulto”. Uno studio “basato su un vettore virale opportunamente modificato, in cui sono state inserite proteine dell’Rsv che vanno a stimolare il sistema immunitario” è “in fase 3. Intorno alla fin del 2023 dovrebbe concludersi. I primi risultati ad interim – anticipa l’esperto – ci dicono che protegge all’80% dalle conseguenze gravi dell’Rsv. Una certa luce in fondo al tunnel di questa grave malattia iniziamo a vedere”. 

A proposito di vaccini, Antonio Ferro, membro del tavolo tecnico dei vaccini in Italia e presidente uscente Siti, ricorda l’importanza del piano vaccinale. “E’ lo strumento fondamentale – spiega – di cui si dota la nazione per coordinare tutte le attività vaccinali e di prevenzione, con una sequenza precisa, dando indicazioni operative e organizzative ai servizi vaccinali d’Italia”. Sul nuovo piano di prevenzione vaccinale, “la cornice è stata ben definita – aggiunge Ferro -. E’ un piano quadriennale con la possibilità di fare, ogni anno, una rivisitazione. Per quello che sappiamo, è pronto. La palla è nelle mani del ministero, da cui attendiamo presto una ratifica. Entro l’anno dovremmo avere il piano nazionale vaccini che l’Italia aspetta”. 

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