Gsk investe 1 mld per le malattie infettive nei Paesi poveri

(Adnkronos) – Con l’obiettivo di accelerare la Ricerca e Sviluppo (R&S) dedicata alle malattie infettive che hanno un forte impatto sui Paesi a basso reddito, Gsk ha annunciato un investimento di 1 miliardo di sterline (circa 1,16 miliardi di euro) in 10 anni. I nuovi impegni si inseriscono nell’obiettivo dell’azienda britannica, di produrre un impatto positivo sulla salute di oltre 2,5 miliardi di persone nel prossimo decennio. La ricerca si concentrerà su farmaci e vaccini innovativi per prevenire e curare la malaria, la tubercolosi, l’Hiv (attraverso ViiV Healthcare), le malattie tropicali neglette e la resistenza antimicrobica (Amr), che continuano ad avere un impatto devastante tra i più vulnerabili e che rappresentano oltre il 60% del carico di malattia in molti Paesi a basso reddito. 

“Sono lieto di rinnovare il nostro impegno per la ricerca sanitaria globale per il prossimo decennio, coerentemente con il nostro scopo di unire la nostra scienza e tecnologia e il talento per giocare insieme d’anticipo sulla malattia e con la nostra ambizione di essere d’impatto sulla salute, su larga scala – dichiara Thomas Breuer, Chief Global Health Officer di Gsk, parlando al vertice di Kigali (Ruanda) su malaria e malattie non trasmissibili (Ntd) – Con la nostra attenzione all’innovazione scientifica nella salute globale abbiamo fornito il primo vaccino contro la malaria (RTS,S) la prima cura radicale (tafenochina) contro il” Plasmodium “vivax della malaria, nonché un nuovo candidato vaccino contro la tubercolosi. Ora abbiamo 31 nuove attività globali di R&S per la salute in 13 malattie ad alto impatto da accelerare, e dobbiamo lavorare insieme con urgenza per portare queste innovazioni, potenzialmente salvavita, alle persone che ne hanno bisogno”. 

“Abbiamo compiuto grandi progressi nella riduzione dell’impatto delle malattie infettive, inclusa l’eliminazione della filariosi linfatica dal Malawi – afferma il ministro della Salute del Paese, Kumbize Kandodo Chiponda – Ma alcune malattie persistono, perché i medicinali e i vaccini per prevenirle e curarle non esistono, o sono diventati meno efficaci a causa dell’aumento della resistenza. L’annuncio di Gsk dimostra l’impegno dell’azienda a colmare il divario di innovazione ed è un passo fondamentale verso l’eliminazione delle malattie infettive, che sono una barriera verso un mondo più sano e più equo”. 

Nel dettaglio – spiega una nota – con il miliardo investito in R&S per la salute globale Gsk sosterrà: la fornitura di farmaci di nuova generazione per la tubercolosi e la malaria, offrendo opzioni di trattamento più brevi, più semplici e più sicure per i pazienti, inclusa la ricerca e lo sviluppo di iniettabili a lunga durata d’azione per la protezione contro la malaria da Plasmodium falciparum; attraverso ViiV Healthcare, il lavoro in partenariato con l’obiettivo di porre fine all’Hiv/Aids, sviluppando e consentendo l’accesso a opzioni innovative di trattamento e prevenzione per le persone affette da Hiv; la riduzione della resistenza agli antibiotici facendo avanzare la pipeline da leader del settore per i vaccini, compresi i vaccini innovativi (first in class) contro la salmonellosi non tifoidea (iNTS) e la shigellosi invasive; la catalizzazione dei finanziamenti esterni per la ricerca e lo sviluppo sulle malattie infettive ad alto impatto attraverso collaborazioni e alleanze multisettoriali. 

Per raggiungere questi obiettivi, Gsk ha formato un’unità sanitaria globale dedicata e non commerciale, per la quale il successo è misurato solo dall’impatto sulla salute. Il modello è progettato per dare priorità alla prevenzione e al trattamento delle malattie infettive nei Paesi a basso reddito in cui la ricerca può avere un impatto sulla salute di milioni di persone, in aree patologiche in cui vi sono poche prospettive di ritorno commerciale sull’investimento. L’unità include hub di innovazione di salute globale dedicati a prodotti farmaceutici e vaccini che, in collaborazione con partner di livello mondiale, lavorano per accelerare la scoperta e lo sviluppo di nuovi farmaci e vaccini. Questi hub hanno attualmente 31 prodotti nella pipeline di Ricerca & Sviluppo anche preclinico, destinati a 13 malattie infettive ad alto impatto. 

Oltre al miliardo di sterline per R&S – prosegue la nota – Gsk ha annunciato ulteriori investimenti significativi in Global Health durante l’incontro di Kigali. L’azienda ha ribadito l’impegno a fornire albendazolo, già la più grande donazione di farmaci mai effettuata, fino a quando la filariosi linfatica e la morbilità da elmintiasi trasmessa dal suolo (Sth) non saranno ovunque eliminate come problemi di salute pubblica. Gsk ha anche confermato che sta raddoppiando la produzione del suo adiuvante AS01 da utilizzare nel vaccino RTS,S contro la malaria, per aiutare a soddisfare la domanda prevista per il vaccino a medio termine. 

Nel prossimo decennio, questo lavoro si baserà sull’impegno a lungo termine e sugli investimenti fatti da Gsk nell’innovazione della salute globale. Ad oggi, questo ha prodotto nuovi e significativi interventi tra cui RTS,S, il primo vaccino contro la malaria (e il primo vaccino umano contro un parassita); tafenochina, la prima cura radicale del vivax della malaria, nonché un promettente vaccino contro la tubercolosi, con lo sviluppo per i Paesi a basso reddito, con un elevato carico di tubercolosi, ora guidato dal Bill and Melinda Gates Medical Research Institute. 

(Adnkronos)