Omicron 2, Oms: “Più trasmissibile, no segnali maggiore gravità”

(Adnkronos) – “Non c’è indicazione che ci sia un cambiamento nella gravità” tra Omicron 2 e Omicron nella sua versione 1 dominante al momento. A puntualizzarlo è stata l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, esperta dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), oggi durante il consueto briefing dell’agenzia Onu per la salute sulla situazione di Covid nel mondo. Riguardo alla ‘sorella’ più famosa nella famiglia di Omicron, dopo l’originale, Van Kerkhove ha spiegato che al momento “i dati sono ancora piuttosto limitati”, ma ci sono diversi studi in corso.  

“Il sottotipo Omicron Ba.2 è in aumento in Paesi come la Danimarca, l’India. Non abbiamo molte informazioni su questa sottovariante, ma alcuni dati suggeriscono che sia leggermente più trasmissibile della variante Ba.1”, ha sottolineato. “Stiamo lavorando con migliaia di esperti nel mondo che sono in grado di tracciare questo virus e le sue varianti e sottovarianti, incluso Ba.2”, ha assicurato. Ma nel frattempo il messaggio dell’esperta è quello di non abbandonare le cautele: “Negli ultimi 7 giorni sono stati segnalati all’Oms 22 milioni di casi, largamente guidati da Omicron. E sappiamo che i casi riportati sono una sottostima di quelli effettivi”. Con l’impennata nei numeri dei contagi “stiamo vedendo anche un aumento dei morti”.  

Rispondendo a una domanda sulle scelte di alcuni Paesi di allentare le restrizioni, Van Kerkhove ha precisato che occorre “lavorare insieme per porre fine all’emergenza di questa pandemia per tutti, ovunque”. Un messaggio ribadito poi anche via social: “So che tutti vogliono tornare alla ‘normalità’ ma questo livello di circolazione intensa e di morti non è ‘normale’. Non è una situazione globale che dovrebbe essere accettata né tollerata quando abbiamo gli strumenti per cambiare il corso della pandemia. In questo momento, possiamo aumentare la copertura vaccinale e proteggere i più vulnerabili in tutti i Paesi, riducendo allo stesso tempo la diffusione con l’uso delle mascherine e il distanziamento, restando a casa in presenza di sintomi, investendo e migliorando la sorveglianza, i test e l’assistenza, affrontando la disinformazione”, ha elencato. “Quello che non ho potuto dire oggi è che nell’ultima settimana oltre 63mila persone hanno perso la vita a causa di Covid-19. Mentre alcuni potrebbero essere pronti a uscire da questa pandemia, queste persone non hanno potuto, e così gli oltre 5,6 milioni di morti, né le loro famiglie in lutto”.  

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