(Adnkronos) – Non solo farmaci. Sempre più la tecnologia contribuisce a migliorare la qualità di vita dei pazienti con sclerosi multipla, semplificando la loro quotidianità, ma anche a mettere in contatto fra loro gli esperti che si occupano di questa patologia e ad avvicinare virtualmente medici e malati. E’ il caso di due App messe a punto dall’azienda farmaceutica Merck. “Il nostro impegno nella sclerosi multipla non si limita allo sviluppo e all’offerta di farmaci all’avanguardia. Per noi fare la differenza vuol dire operare come un Healthcare Provider a 360 gradi andando anche ‘oltre il farmaco’ e sfruttando le potenzialità della Digital Health per rispondere ai bisogni dei pazienti e dei professionisti della salute”, ha sottolineato l’Ad e presidente di Merck Italia, in un incontro con i giornalisti a margine del congresso Ectrims, il principale evento scientifico dedicato alla ricerca sulla sclerosi multipla, in corso ad Amsterdam.
Mia, acronimo di Merck interaction App, è una sorta di social network dedicato ai neurologi che si occupano di sclerosi multipla. L’idea è nata durante la pandemia di Covid, per far fronte alla difficoltà di interazione fra gli stessi specialisti, in assenza di congressi e convegni a causa della situazione di emergenza. Lo strumento consente la creazione di stanze testuali virtuali, una sorta di forum, all’interno delle quali vengono condivisi i risultati delle ultime ricerche, e dove i medici possono scambiare quotidianamente opinioni, domande e discutere anche casi dei singoli pazienti. In futuro si punta ad allargare il ‘social’ a esperti di discipline diverse: così, per esempio, un neurologo potrà confrontarsi con un ginecologo per valutare al meglio le opportunità di una paziente che desidera diventare mamma.
La seconda applicazione lanciata da Merck per la sclerosi multipla, battezzata M3, è dedicata ai pazienti in trattamento con cladribrina compresse, una molecola relativamente recente e con modalità e tempi di somministrazione innovativi. Attraverso l’App, vengono ricordati gli esami da fare fra un trattamento e l’altro ed eventualmente i farmaci da assumere. Per i medici è uno strumento che permette di monitorare l’aderenza alla terapia, gli effetti, l’andamento della patologia e lo stato di salute del paziente, cogliendo e valutando in tempo reale dubbi e sintomi che potrebbero essere un campanello d’allarme.