Sime, 23 dicembre prima Giornata nazionale della medicina sociale

Alcune malattie spesso determinano un coinvolgimento emotivo devastante per molti pazienti. Tra queste le patologie oncologiche sono sicuramente quelle responsabili, per le terapie attuate nel periodo di cura, di cambiamenti del proprio aspetto fisico. In questo contesto, la Società italiana di medicina estetica (Sime), quale realtà accreditata presso il ministero della Salute e aderente alla Federazione nazionale delle Società medico scientifiche, organizza per il 23 dicembre, la prima Giornata nazionale della medicina sociale. 

“I farmaci utilizzati in chemioterapia – spiega il presidente Sime Emanuele Bartoletti – non hanno selettività sulle cellule malate (neoplastiche) e colpiscono le cellule soprattutto in fase duplicativa, come le cellule della pelle e degli annessi cutanei (unghie e capelli). Determinano quindi una perdita di peli e capelli ed un’alterazione della crescita della lamina ungueale. Queste lesioni secondarie (desquamazione, ipercheratosi, fissurazioni, ulcerazioni, xerosi, prurito, perdita di capelli ed alterazioni ungueali) sono molto più di un problema estetico poiché molto spesso inducono il paziente ad interrompere le terapie, privandolo così di un’efficace possibilità terapeutica, oltre ad avere un forte impatto psicologico”.
 

Per questo, la Sime, da sempre al fianco delle donne affette da patologie oncologiche, con questa giornata apre un contact center dedicato, medicinasociale@lamedicinaestetica.it, dove tutte le pazienti che si trovano nell’esigenza di assumere informazioni circa le migliori iniziative sociali di Medicina estetica oncologica possano trovare risposte puntuali e precise. Attraverso questo servizio gratuito, potranno essere presentate tutte le possibilità che un servizio di medicina estetica in oncologia può fornire ai pazienti nell’assistenza alla cura e nella velocizzazione del reinserimento sociale, garantendo quella corretta competenza necessaria sulle specifiche conoscenze in grado d’individuare per ogni singola persona la terapia più adatta. 

(Adnkronos)