Variante Omicron, quale pericolosità? Cosa dicono gli esperti, news dall’Italia

Qual è la pericolosità della variante Omicron del coronavirus che in Italia presenta pochi casi rispetto ad altri Paesi? E’ più contagiosa ma meno letale? A fare luce sono le ultime news e le dichiarazioni degli esperti, mentre si attendono ulteriori dati. Buone notizie arrivano anche sul fronte vaccini perché tre dosi di Pfizer-BioNTech sono in grado di neutralizzare Omicron del coronavirus, hanno annunciato le due aziende farmaceutiche. 

La variante Omicron “va ridimensionata entro certi limiti, nel senso che dobbiamo aspettare risultati più certi” dice Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus. “E’ stato detto che probabilmente si diffonde di più, forse è pericolosa alla stessa maniera, ma il pericolo vero è che possa eludere i vaccini. Al momento sembra che venga neutralizzata con tre dosi e se questo fosse confermato significherebbe che dobbiamo accelerare con i booster” sottolinea Sileri. 

“La variante Omicron l’abbiamo derubricata a quello che deve essere, ha molte mutazioni, ma tre dosi la coprono al 100% e non è escluso che anche due dosi. I vaccini quindi non vengono bucati neanche dalla Omicron – sottolinea all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, facendo il punto della situazione – Per quanto riguarda la crescita dei contagi, è probabile che i casi sostenuti da Omicron siano meno intensi rispetto a quelli sostenuti da Delta. Prova ne è il Sudafrica che è oggi pieno di casi da Omicron, ma se vediamo i dati di settembre, quando quest’ultima variante non c’era, su 110-120mila casi attivi c’erano 300 morti, oggi i decessi sono 35. Probabilmente è più contagiosa ma meno aggressiva. Se anche fosse, quindi fa meno male e somiglia più ad un raffreddore e tutto sommato non è così negativa”.  

“In Italia dobbiamo concentrarci però sulla variante Delta perché i casi Omicron sono pochi – aggiunge Bassetti – Io mi augurerei che quest’ultima sostituisse la Delta perché meno pericolosa. Ma abbiamo ancora 6 milioni di non vaccinati con tanti 50-70enni. Questi sono spesso ricoverati e ci mettono in difficoltà. La situazione italiana ci dice che ci sono nuovamente i Pronto soccorso in difficoltà perché arrivano tanti non vaccinati. Quando arriva un soggetto con una malattia – rimarca – che si può prevenire con la vaccinazione c’è grande sconforto tra i sanitari perché queste persone finiscono in rianimazione. Questo, da medico, mi fa molto male”.  

Sulla variante Omicron “stanno arrivando buone notizie: è più contagiosa rispetto alla Delta ma, anche dai primi dati che arrivano dal Sudafrica, è meno letale e i sintomi sono modesti” spiega all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.  

“Tutte le mutazioni che abbiamo visto sulla proteina ‘Spike’ ci dicono che questo virus sta compiendo i primi passi per un vero adattamento sull’uomo – aggiunge Ciccozzi – e anche questa è una buona notizia. Tutti avevano detto che Omicron poteva essere una variante pericolosa e ora sono tornati indietro. Dai primi dati, ancora non definitivi, pare che anche il vaccino funzioni. I casi ‘italiani’ di Omicron sono vaccinati e stanno bene o con pochi sintomi”.  

“Noi abbiamo scoperto e lo stiamo pubblicando, il lavoro scientifico è stato accettato, che questa variante ha una maggiore stabilità nella proteina Spike. Questo – osserva – ci dice che infetta meglio della Delta, è più contagiosa, ma non aumenta la letalità. Una evoluzione che si innesca quando un virus deve adattarsi all’uomo, come accaduto per il raffreddore, la strategia è di essere più contagioso ma meno letale. Quindi è chiaro che la vaccinazione non ci protegge dal contagio ma dai sintomi della malattia. Il mio messaggio – conclude – è di stare tranquilli e sereni ma anche di fare la terza dose se ancora non l’abbiamo fatta”.  

“Ad oggi i dati ci dicono che in Europa” la presenza della variante Omicron “è sporadica, e che in Italia siamo a una dozzina di isolamenti. E che non sembra più trasmissibile come si era pensato all’inizio, ed è certamente meno patogena, come comunicato ieri dall’Oms. Inoltre le tre dosi di vaccino anti-Covid, secondo dati forniti da Pfizer, sono protettive” anche contro questa variante. “Tutto questo ci porta oggi a una conclusione – che ovviamente potrà cambiare in caso di nuovi dati – ovvero che non dobbiamo preoccuparci per Omicron” afferma all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Donato Greco, componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), che aggiunge: “E’ probabile che Omicron si diffonda nel nostro Paese, ma non lo sta facendo, e comunque qualora lo facesse siamo protetti con le tre dosi di vaccino”.  

Greco, epidemiologo con decenni di esperienza alle spalle, in prima linea a partire dal colera del ’73 a Napoli all’attuale pandemia, spiega: “Non conosco virus senza varianti, e riguardo a Covid sono state identificate, soltanto nel 2020, 1500 mutazioni. E’ chiaro che la singola mutazione fa parte della vita del virus e non porta variazioni importanti, e ciò accade solo con la somma delle mutazioni. Omicron ha 32 mutazioni nella zona della proteina Spike e per questo è stata classificata ‘preoccupante’ dall’Oms”. Ma la stessa Organizzazione mondiale della Sanità, “proprio ieri ci ha rassicurato”, conclude.  

(Adnkronos)