8 marzo, nel Mantovano 1.229 aziende agricole sono rosa

In foto Sara Pasetto, imprenditrice associata a Confagricoltura Mantova

MANTOVA – Sono 1.229 le imprese agricole guidate da donne nella provincia di Mantova, secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio di Cremona Mantova e Pavia, il 17,9% delle imprese femminili mantovane (6.854): per le aziende guidate da donne il settore agricolo, infatti, si conferma secondo solo a quello del commercio. Le donne in agricoltura conducono soprattutto aziende medio-piccole o unipersonali. I dipendenti guidati da donne nel primo settore sono, infatti, 1.722.

I dati raccolti da Confagricoltura Mantova offrono lo spunto per una riflessione sulla presenza femminile in agricoltura. Una presenza che, a discapito di stereotipi ancora diffusi, è radicata, costante e capace di portare valore aggiunto importante, soprattutto nell’agricoltura moderna in cui sono sempre più importanti tecnologia e marketing.

LE TESTIMONIANZE
Elisa Panconcelli ha avviato la sua azienda vitivinicola Rocca di Savio, che produce chardonnay biologico a Solferino: “Noi donne portiamo un tocco estetico in più, come faccio con le etichette delle nostre bottiglie ispirate all’arte. – racconta – Gli uomini, in generale, sono più pragmatici e questo crea una buona collaborazione. Nel mondo agricolo le donne sono ancora poche, ma mi sono sempre sentita trattata da pari; cosa che, ad esempio, non riscontravo sempre in università studiando in campo scientifico”.

È invece responsabile del settore zootecnico di un grande allevamento di vacche da latte (1.200 capi) Sara Pasetto, mantovana che lavora all’azienda agricola Corte Nodari di Trevenzuolo. Per lei l’investimento in tecnologia è stata la chiave di volta: “Ho iniziato giovanissima dal basso: tuta e stivaloni in stalla. Oggi dirigo tutto il comparto zootecnico e i dipendenti. L’automazione sta aiutando moltissimo le donne: abbiamo 10 robot e gestisco molte funzioni da computer o app, ovunque io sia. Questo mi permette di conciliare meglio lavoro e famiglia”.

Letizia Valenza lavora nell’allevamento di famiglia di vacche da latte per il Parmigiano Reggiano, a Pegognaga: “Sono laureata in lingue. Mi sono avvicinata per aiutare mio padre nella parte informatica, poi mi sono innamorata di questo settore. Quello che più mi piace di questo lavoro è che c’è una ricerca continua, bisogna studiare e investire. Il valore aggiunto di una donna in agricoltura è soprattutto a livello mentale, perché abbiamo spesso la capacità di organizzare e avere la mente aperta su più cose, mentre gli uomini hanno la qualità di essere più pratici”.

Anche la formazione conferma il crescente interesse delle ragazze verso il settore primario. Le studentesse dei corsi dedicati dell’ITS Academy Agroalimentare Sostenibile di Mantova sono oggi un terzo degli iscritti: 21 su 65. Un trend che è andato costantemente crescendo negli anni. “Le donne sono sempre più interessate al tema sostenibilità, all’agroalimentare in generale e alle tecnologie innovative che stanno trasformando il settore”, conferma Simona Maretti, direttrice dell’ITS di Mantova.

“Il contributo delle donne in agricoltura è fondamentale – spiega Gabriella Poli, vicepresidente di Confagricoltura Donna Lombardia – grazie a un approccio sempre più orientato alla sostenibilità e all’innovazione. Il loro ruolo è cruciale per il mantenimento delle aree rurali e la valorizzazione del settore agroalimentare, sebbene permangano sfide importanti da affrontare per garantire il pieno riconoscimento e il potenziamento di queste realtà”.