MANTOVA – C’è la parola fine ufficiale dell’operazione Boglione per Corneliani e arriva da un comunicato stampa di BasicNet redatto al termine del cda con cui oggi l’azienda ha approvato il bilancio consolidato 2020 e il progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020.
E’ stato proprio il presidente di BasicNet, a chiusura della riunione, a rilasciare la seguente dichiarazione in merito al dossier Corneliani: “Desidero fare un commento su Corneliani, dato anche l’eco mediatica che ha avuto la nostra due diligence, comune peraltro a tante altre analisi che continuamente svolgiamo su marchi che possano bene coniugarsi con il nostro modello di business ed offerta sul mercato. Non siamo riusciti a trovare la soluzione complessiva per il Gruppo Corneliani, ma senza rimpianti perché ce l’abbiamo messa veramente tutta. I tempi strettissimi, il regime di pandemia e l’estrema complessità del mercato, nel mezzo di una procedura concorsuale, sono stati i più grandi nemici anche per la ricerca dei partner industriali e finanziari necessari all’operazione. Abbiamo coinvolto con slancio e massima trasparenza tutti gli stakeholders, ma la non garanzia di continuità commerciale ci ha impedito di poter andare oltre.”
Su questo punto, intervistato poi da basicpress.com, l’imprenditore torinese ha sottolineato: “era e rimane una situazione di crisi aziendale molto complessa, la nostra unica e ferma condizione era che nel periodo di eventuale transizione il prodotto non sparisse dagli scaffali ancorchè in limitate quantità, che non si spegnesse del tutto la fiammella. Non è stato possibile e dalle ultime proposte che abbiamo ricevuto il prodotto a marchio Corneliani sarebbe dovuto rimanere fuori dal mercato tre stagioni consecutivamente”.
Dunque proprio alla vigilia dell’incontro al Mise, in programma domani a Roma alle 12, Boglione mette una pietra tombale sull’operazione Corneliani evidenziando tra l’altro le difficoltà di trovare per questa partner industriali e finanziari. Negli ambienti sindacali mantovani e non solo qualcuno parla già di un tempismo pessimo per ufficializzare questa dichiarazione.
In ogni caso gli occhi ora sono tutti puntati sull’incontro al Ministero dello Sviluppo economico di domani. Lavoratori, sindacati e istituzioni chiedono all’unisono l’amministrazione straordinaria per l’azienda e lo sblocco dei 10 milioni del Fondo salva-imprese con la speranza mai venuta meno che si possano trovare ancora investitori.
Dalle risposte che arriveranno dal tavolo, presieduto dal ministro Giancarlo Giorgetti, si conoscerà il futuro dell’azienda di via Panizza e dei suoi lavoratori.