In 6 mesi 252 donne mantovane assistite dai centri antiviolenza. Sono in aumento. Sortino: “ma la Regione taglia i fondi”

 MANTOVA – Aggressioni in aumento, ma fondi per i centri antiviolenza dimezzati dalla Regione. A lanciare l’allarme l’assessore del Comune di Mantova Chiara Sortino dopo aver esaminato il Piano Regionale di assegnazione delle risorse destinate ai centri antiviolenza mantovani per il biennio 2020-2021.

Se infatti Regione vanta l’aumento di risorse, l’assessore denuncia che si tratta di un incremento solo apparente e largamente inadeguato sia per l’aumento del numero dei centri accreditati sul territorio regionale (che passano dai 33 dello scorso biennio ai 51 attuali), sia per l’aumento delle prese in carico e della complessità gestionale legata al sostegno globale delle donne vittime di violenza così come dei figli, quando presenti.

Nella realtà dei fatti si tratta di risorse insufficienti e non rispondenti al panorama dei bisogni reali e in aumento come si apprende anche dai continui episodi di cronaca nazionale e locale.

La Regione dimostra di sottovalutare un fenomeno che cresce e per far fronte al quale le risorse messe in campo mostrano tutti i propri limiti.

Se le risorse vanno via via diminuendo, ai centri antiviolenza invece si chiede maggiore disponibilità in termini di supporto e assistenza specialistica, oltre alla presenza di opeatori e sportelli decentrati – fa notare l’assessore.

Per questi motivi il Comune di Mantova non ci sta e sostiene i progetti individualizzati anche oltre l’accoglienza e dopo il periodo di emergenza con fondi propri.

I dati sul territorio mantovano

Le prese in carico registrate dai centri che operano sul territorio Mantovano sono salite da 277 per l’intero anno 2018 a 252 per il solo primo semestre del 2019 e per gestire questi nuovi casi oggi si spende più di ieri in quanto è necessario affrontare un piano personalizzato non solo a favore della donna ma dell’intero nucleo famigliare coinvolto; la sostanza è dunque che crescono i numeri, crescono i bisogni, diminuiscono le risorse.

Nel caso di Mantova (Comune capofila dell’intera rete provinciale) le risorse assegnate da Regione per lo scorso biennio ammontavano a 404.000 euro mentre, al momento, per il biennio a venire sono solo 191.309 euro. Meno della metà.

Da qui la richiesta del Comune alla Regione: “Facciamo appello ai rappresentanti territoriali in Regione affinché possano stimolare l’assessore regionale Piani ad un’integrazione delle risorse, coerentemente ai reali bisogni espressi dai territori”. E ha aggiunto: “La partita non riguarda soltanto Mantova ma la stragrande maggioranza delle reti lombarde che devono far fronte alla stessa riduzione di finanziamenti. Per questo mi rendo disponibile a concordare con gli altri territori azioni concrete che possano sensibilizzare ulteriormente la governance regionale”. Un auspicio, con la speranza di riportare il tema al centro delle agende regionali”.

In caso contrario si svilisce il ruolo dei centri antiviolenza e degli enti locali che sono costretti a destinare risorse preziose per colmare il divario tra stanziamenti regionali e bisogni.