Minaccia di morte sindaco e dipendenti comunali dai quali si presenta armato: arrestato un 59enne di Marcaria

VIADANA – Si era recato presso il municipio di Marcaria e lì aveva minacciato di  morte il sindaco Carlo Alberto Malatesta e i dipendenti presenti, per poi andarsene. Per questo motivo un 59enne del posto, Alfredo Bissolati, sabato, è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Marcaria unitamente al personale dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Viadana: a lui sono stati contestati i reati di minaccia aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e porto illegale di armi. Il 59enne è già conosciuto alle forze dell’ordine e ai dipendenti del Comune di Marcaria, in particolare agli agenti della Polizia Locale: alcuni anni fa aveva dato il via a una discussione con alcuni di loro durante i rilievi di un incidente e nel giro di poco era passato dalle parole alle botte, picchiando uno degli agenti e facendolo finire in ospedale.
Questa volta il 59enne si è recato in Comune dove, in evidente stato di alterazione, ha iniziato a minacciare i dipendenti, cercando ossessivamente la comandante della Polizia Locale Monica Allegri, e dicendo loro che teneva delle pistole in auto. Poi davanti a un’agente della Polizia Locale ha tirato fuori un coltello.
Una volta che il sindaco Carlo Alberto Malatesta è entrato in Municipio ha iniziato a insultarlo, poi è passato anche nei suoi confronti alle minacce di morte, quindi ha fatto il gesto di tirar fuori dalla tasca il coltello. Probabilmente intuendo che a quel punto sarebbero stati chiamati i carabinieri, cosa che è avvenuta subito, l’uomo se ne è andato ed è stato rintracciato dai militari poco dopo in un bar di San Michele in Bosco, paese dove abita.
Il 59enne ha insultato pesantemente anche i carabinieri, e ha fatto resistenza nei loro confronti tirando pure un calcio a uno di loro.  Sono scattati così gli arresti, non prima però di aver perquisito la sua auto – una Panda – dove non sono state ritrovate le pistole che l’uomo minacciava di avere bensì una mazzetta da muratore e un tubo in ferro. Perquisita anche la sua casa. Qui per impedire ai carabinieri di procedere con la perquisizione l’uomo li ha minacciati con un coltellino svizzero e ha scagliato contro uno di loro una pesante griglia in ferro. Sono scattati così gli arresti, non senza fatica visto che ci sono voluti quattro carabinieri per tenerlo fermo. Arresti convalidati questa mattina dal Gip nel processo per direttissima: il 59enne si trova ora ai domiciliari. Il pubblico ministero aveva invece chiesto per lui il carcere. L’uomo avrebbe continuato con i suoi comportamenti violenti anche sull’ambulanza che lo ha trasportato all’ospedale Carlo Poma.

E questa è solo una delle numerose operazioni che negli ultimi giorni hanno visto come protagonisti i militari della Compagnia di Viadana, impegnati anche nei continui servizi perlustrativi disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Mantova.

Controlli che hanno portato ad altri due arresti: il 13 giugno a Viadana i Carabinieri della Stazione di Gazzuolo arrestavano un 27enne straniero per il reato di evasione: l’uomo, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione veniva sorpreso in strada senza alcuna motivazione. L’arresto è stato convalidato dal GIP e l’uomo è stato ricollocato ai domiciliari. Domenica 16 giugno, a Bozzolo, i Carabinieri della locale Stazione rintracciavano e arrestavano un 42enne del luogo: sull’uomo pendeva un ordine di carcerazione disposto dall’Autorità Giudiziaria per il mancato rispetto delle prescrizioni della misura alternativa della messa in prova a cui era sottoposto.

Sempre nell’ambito dei controlli effettuati dalla Compagnia viadanese sono state tre le persone deferite a piede libero a Viadana, Castellucchio e Bozzolo, in quanto sorprese alla guida in stato di ebbrezza alcolica. In tutti e tre i casi è stata ritirata la patente di guida. Infine, in tre distinti controlli, sono stati segnalati alla Prefettura di Mantova, quali assuntori di sostanze stupefacenti, tre giovani a cui sono state sequestrate amministrativamente alcune dosi di cocaina, ketamina e marijuana. Arrestati e denunciati, sono da considerarsi innocenti fino a condanna definitiva.

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