Peste suina, Coldiretti chiede indennizzi immediati per le aziende in difficoltà

MILANO – I nuovi focolai di peste suina africana sono un segnale allarmante di come la situazione abbia raggiunto livelli emergenziali e si stia allargando in maniera rapida e pericolosa. Così la Coldiretti, sui nuovi casi di Psa che stanno investendo Lombardia e Piemonte, in particolare nelle province di Lodi, Pavia, Vercelli e Novara.
Una situazione che preoccupa notevolmente anche la provincia di Mantova, dove la presenza di 1.004.120 suini colloca il nostro territorio al secondo posto per numero di capi allevati, alle spalle di Brescia (1.120.613 maiali) e davanti a Cremona (858.479).
Il primo passo da compiere è quello di erogare gli indennizzi dovuti alle aziende danneggiate dalla Psa che oggi sono in grande difficoltà. Per Coldiretti si rendono necessari quattro interventi urgenti:
-risarcimento alle scrofaie anche su fermo aziendale;
-risarcimento agli allevatori da ingrasso per mancato reddito;
-monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare le speculazioni; -stop a mutui e contributi per le aziende colpite.

Queste sono le prime azioni urgenti che possono sostenere, in questa fase di emergenza, una filiera come quella suinicola italiana che è una delle più performanti dell’intero sistema agroalimentare nazionale con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro, centomila posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati che rappresentano il prodotto di base per la filiera dei grandi prosciutti Dop italiani (Parma, San Daniele, ma non solo) anche delle altri 20 tipicità Dop dei salumi.
Ora è fondamentale, sottolinea Coldiretti, che il nuovo commissario straordinario metta in campo ogni misura, anche drastica, per evitare che la Psa si diffonda nelle province limitrofe che rappresentano la metà del patrimonio suinicolo nazionale.
Prosegue l’impegno costante di Coldiretti a sostegno degli allevatori colpiti e di tutti quelli che si trovano nelle aree interessate che devono avere, di fronte a una crisi di queste dimensioni, tutta l’attenzione istituzionale necessaria.
Come Coldiretti vigileremo e reagiremo al fianco dei nostri soci suinicoltori affinché gli interventi necessari non rimangano lettera morta, ma si proceda nel più breve tempo possibile a copertura del mancato reddito.

Intanto il mondo politico continua a dividersi e rimbalzarsi responsabilità. Da una parte i consiglieri regionali del Pd Roberta Vallacchi, Matteo Piloni e Marco Carra e la deputata dem Antonella Forattini membro della Commissione agricoltura che accusa Governo e Regione di aver sottovalutato la situazione e di ritardi negli interventi che ora hanno fatto si che la situazione sfuggisse di mano. Dall’altra l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi che spiega il lavoro incessante di Regione Lombardia per contrastare l’emergenza.

“Le risposte inadeguate del Commissario, dimissionario nel pieno dell’emergenza, l’approssimazione del Governo e i ritardi di Regione Lombardia hanno portato al disastro – commenta Forattini – ora sono necessari interventi urgenti negli allevamenti e un’informazione diffusa. Dobbiamo evitare che la PSA si diffonda ulteriormente e per questo dobbiamo mettere in atto tutte le misure che possano colmare due anni di ritardi nella gestione di questa emergenza. Gli investimenti in biosicurezza sono importanti per la prevenzione della PSA, ma occorre anche mettere in atto una strategia di formazione e informazione rivolta ad allevatori, veterinari e a quanti ruotano attorno all’allevamento.

“La popolazione delle aree coinvolte- continuano Vallacchi, Carra e Piloni– deve essere informata con manifesti e con tutti i mezzi possibili. Come è successo in altre epidemie, è necessario che tutti sappiano che il virus è molto resistente e si può veicolare attraverso la terra sotto le scarpe, nelle ruote di bicicletta, delle auto, dei camion. Per questo è necessario adottare comportamenti adeguati. Anche i sindaci devono ricevere, come chiedono inascoltati, indicazioni precise per poter intervenire, indicazioni che, trattandosi di materia sanitaria, devono arrivare dal Dipartimento veterinario della direzione regionale welfare”

Regione Lombardia è attivamente in campo per contrastare la Peste suina africana con un lavoro incessante, che è iniziato fin dalle prime avvisaglie dell’emergenza – replica l’assessore Beduschi – questa mattina ho partecipato all’unità di crisi convocata dal commissario Filippini, che entro poche ore emanerà una nuova ordinanza con provvedimenti restrittivi che vanno nel senso di quanto diciamo da mesi. Sostenere che le misure di sicurezza sono rispettate dalla stragrande maggioranza degli allevatori, ma che bastano poche eccezioni per mettere in pericolo l’intera filiera, non è una bestemmia e, in futuro, potremo permetterci sempre meno gestioni hobbistiche o dopolavoristiche degli allevamenti, perché sono proprio queste a costituire l’anello debole della catena di attenzione e controlli”.