Restituita all’antico splendore la cappella della Madonna del Suffragio in Santa Barbara

La Cappella prima e dopo i restauri

MANTOVA – Torna al suo antico splendore la cappella della Madonna del Suffragio,nella basilica di Santa Barbara a Mantova che è stata oggetto di un complesso intervento di restauro, sia negli intonaci che negli arredi lignei e pittorici realizzati in più campagne a partire dal 2019. L’intervento è stato illustrato oggi alla stampa e sarà presentato e inaugurato ufficialmente dalla diocesi di Mantova venerdì prossimo alle ore 17.

La cappella è ornata con dipinti del Bazzani e dello Schivenoglia. “L’analisi delle strutture murarie conferma l’origine cinquecentesca del vano adiacente al lato sinistro del vestibolo di accesso alla basilica; il sistema di aperture e accessi risulta però modificato nel corso dei secoli, fino ad avere assunto l’attuale configurazione nella prima metà dell’Ottocento. Le guide settecentesche ricordano che la cappella era sede della pia società del Suffragio, nata nel 1673 ma canonicamente eretta nel 1752; qui venivano celebrate Messe per l’Immacolata Concezione, davanti a una grande pala d’altare del Bazzani raffigurante la titolare dell’altare assieme a San Luigi Gonzaga e a Santa Margherita. Settecentesco è anche il dipinto dello Schivenoglia che rappresenta Cristo con un agnello e alcuni apostoli, collocato nella parte superiore dell’ancona e il pregevole rivestimento dell’altare in legno intagliato e laccato, che ha ritrovato le sue accese cromie originali” dichiara il direttore dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Mantova don Stefano Savoia che aggiunge: “Dopo la parentesi napoleonica e il ritorno degli austriaci, i canonici di Santa Barbara hanno commissionato una serie di interventi di recupero, decorazione e riqualificazione del vano che il restauro appena concluso ha rimesso in evidenza. Uno spazio stratificato, quindi, dove si sovrappongono epoche diverse, che è stato interpretato criticamente oltre che restaurato e sottratto al degrado”.

A realizzare gli interventi di restauro sono stati gli allievi del corso di laurea quinquennale per “Restauratore di beni Culturali” degli Istituti Santa Paola ed è il coordinatore del corso Riccardo Furgoni a sottolineare come “questi, insieme a quelli del corso triennale per “Tecnico del Restauro”, coni docenti Pierangelo Peviani, Anna Comoretto e Cristina Meregalli siano intervenuti rispettivamente sugli apparati architettonici e le decorazioni murali, sull’altare ligneo e sui dipinti su tela che completano lo spazio della cappella. Un intervento complesso sia dal punto di vista operativo che didattico che ha coinvolto una pluralità di docenti e di studenti in un approccio a tutto tondo: dalla progettazione, alle analisi scientifiche, alla realizzazione dell’intervento vero e proprio sotto la guida della Soprintendenza e della stessa committenza.”

E’ invece Enrico Furgoni, direttore della scuola di restauro e presidente degli Istituti Santa Paola ad evidenziare “come l’ottimo rapporto instaurato con la Diocesi di Mantova e con i responsabili della conservazione del suo patrimonio artistico sia stato determinante per la riuscita di questi interventi che possono essere definiti un vero e proprio successo sia dal punto di vista formativo e didattico che dal punto di vista conservativo”. Il direttore ricorda che la scuola era già intervenuta nel restauro della Cappella del Preziosissimo Sangue, sempre in Santa Barbara, qualche anno fa. “Questo risultato odierno testimonia la nostra attenzione per questo importante luogo nella nostra città” dichiara.

La proficua sinergia con la diocesi viene messa in luce anche da Debora Trevisan, funzionaria Storica dell’Arte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Cremona, Lodi e Mantova che, a proposito dell’intervento effettuato dichiara: “la scelta della metodologia che ha determinato il risultato dell’intervento ha posto particolare attenzione ai molteplici aspetti che caratterizzano il contesto ecclesiastico di grande prestigio e importanza in cui si operava. Il risultato ottenuto, che differisce dalle scelte di restauro sin qui adottate nel resto della basilica, è stato condiviso e accolto con entusiasmo”

“La scuola ha portato a compimento anche il recupero delle opere mobili, che ornavano la cappella; la pala d’altare del Bazzani, il dipinto dello Schivenoglia che si presentava in un cattivo stato di conservazione e le strutture lignee policrome dell’altare e del paliotto che hanno recuperato l’antica finitura policroma rossa con foglia metallica. Le cromie presenti all’interno della cappella sono molto varie, dal verde al rosa ai rossi e testimoniano il gusto, la committenza e l’utilizzo di uno spazio sacro in un periodo storico importante per la chiesa oltre i secoli dei Gonzaga” sottolinea Pierangelo Peviani, docente di conservazione e restauro decorazioni murali e architettoniche, Istituti Santa Paola.

A inserire il recupero odierno nel più ampio quadro di interventi di restauro compiuti in Santa Barbara da inizio degli anni 2000 è invece monsignor Giancarlo Manzoli, rettore della basilica e direttore emerito dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici.
“Si è portato avanti un recupero, che ha interessato anche il prezioso organo, grazie al quale si è riusciti a far si che la basilica potesse diventare fulcro di attività culturali, musicali e religiose”. Manzoli ricorda anche l’importanza del recupero, sempre effettuato da parte degli Istituti Santa Paola della Cappella, del Preziosissimo Sangue.
Ora, con il restauro della cappella della Madonna del Suffragio, si compie dunque un altro importante passo in avanti per la valorizzazione della basilica palatina, mausoleo dei Gonzaga, e luogo simbolo della storia di Mantova anche in virtù della venerazione della Reliquia, da quando il duca Guglielmo ne chiese una particella al 1876 quando da Santa Barbara venne donata una parte di questa per ripristinare i Sacri Vasi che erano stati trafugati dai soldati austriaci nel 1848.

 

 

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