Sol.Co. presenta il progetto “Educare e apprendere sotto il cielo”

MANTOVA – L’estate si trasformerà in un laboratorio a cielo aperto. Il progetto Mantova Farm School e il consorzio Sol.Co. Mantova, insieme alle cooperative sociali che da anni si occupano di servizi educativi sul territorio – Archè, Agorà, Alce Nero,  C.H.V., Fior di Loto, Il Giardino dei Bimbi, Ippogrifo –presentano il progetto dal titolo “Educare e apprendere sotto il cielo”: servizi educativi-ludico-sociali per l’infanzia e l’adolescenza. Una proposta innovativa rielaborata in vista dell’apertura dei centri estivi per bambini e giovani secondo le nuove linee guida ministeriali, che potrà essere adattata alle diverse esigenze dei comuni.

“La cooperazione sociale – sottolinea Manuela Righi, presidente del consorzio Sol.Co. Mantova – vuole rimettere al centro, in questo momento di forte criticità, il ruolo dell’educazione, con proposte innovative e di qualità: un impegno per il futuro, che vogliamo giocare insieme alle amministrazioni pubbliche. La sfida è quella di ripensare alle pratiche educative, dopo un periodo che ha messo a dura prova sia le famiglie, che si sono trovate costrette a far fronte in autonomia alla sospensione dei servizi educativi, sia i bambini e i ragazzi che sono stati privati della dimensione sociale della scuola e delle relazioni tra pari. Con questo progetto desideriamo dare risposte a questi bisogni e supportare da un lato gli enti pubblici, dall’altro le famiglie e le nostre comunità, per conciliare l’impegno lavorativo con il desiderio di offrire occasioni educative significative e sicure ai propri figli. Vorremmo partire dalla progettazione dell’estate per continuare poi a lavorare insieme sulla progettazione della scuola e di altre agenzie educative. Un primo percorso che può aprire un dialogo proprio con la scuola, per reinventare e ridisegnare insieme nuovi modi di educare e di apprendere.”

A partire dal Manifesto Pedagogico della Mantva Farm School, progetto promosso dalla cooperativa Ippogrifo, si è avviato all’interno della rete consortile di Sol.Co. un percorso di progettazione partecipata, supportato dalla consulenza pedagogica di Cristina Bertazzoni. Un percorso che ha portato a elaborare un progetto completo e qualificato di proposte di servizi educativi, ludico-sociali specifici per diverse fasce di età: 0/6 anni; 6/11 anni; 11/14 anni. A seconda dell’età saranno proposte: attività alla scoperta della natura, attività di cucina, laboratori creativi ed artistici, esperienze di manipolazione, attività di potenziamento didattico, esperienze di espressività e di creatività, uscite in bici e passeggiate, attività sportive, laboratori tecnici, attività di orienteering, aiuto compiti, spazio di ascolto. Tutto nel rispetto di una serie di misure di “Vicinanza Sicura”, cioè di attenzioni igienico-sanitarie che saranno osservate in ottemperanza alle normative vigenti e con misure di sicurezza elaborate anche con il supporto della consulente Ilaria Bonelli della società SQA. Per riappropriarsi della socialità in sicurezza, e nel rispetto di quanto definito dalla linee guida ministeriali (ad esempio con un rapporto numerico operatori-bambini così definito: 3-5 anni, rapporto 1 adulto ogni 5 bambini; 6-11 anni, rapporto di 1 adulto ogni 7 bambini; 11-14 anni, rapporto di 1 adulto ogni 10 adolescenti).

Il progetto muove dall’idea di sperimentare e valorizzare l’outdoor education, nella consapevolezza che l’ambiente naturale ha un forte potenziale di apprendimento per bambini e ragazzi. Sarà privilegiato infatti, dove possibile, l’utilizzo di spazi all’aperto, quali ad esempio: gli ampi giardini delle scuole, le parrocchie, i campi sportivi, i parchi gioco, gli agriturismi, le fattorie didattiche, i parchi naturali, i boschi. Un progetto di «educazione diffusa» che  valorizza i luoghi naturali e della città, li rende vivi, abitabili e adatti a sperimentare giochi, esperienze, attività per educare e apprendere (giochi motori, di conoscenza, giochi cooperativi e di squadra, laboratori creativi, espressivi, di manipolazione, giochi simbolici, spazi di dialogo e di ascolto).

Cosa significa “apprendere sotto il cielo”? Lo spiegano Alessandra Brunoni, referente progetto Mantva Farm School, e Cristina Bertazzoni, docente universitaria e consulente pedagogica: “Significa recuperare il rapporto con la natura e rendere protagonisti bambini e ragazzi del loro apprendimento “sotto il cielo”. Non significa portare «fuori» quello che si fa «dentro», ma riconoscere che l’ambiente naturale e lo spazio esterno sono fondamentali nella vita di ogni essere vivente e rappresentano una dimensione centrale e necessaria della pratica educativa. Significa valorizzare tutto ciò che offre il parco, il giardino, il boschetto, lo spazio urbano e rendere disponibili percorsi esperienziali in modo che bambini e ragazzi possano attivare, spontaneamente e in autonomia, processi di apprendimento e momenti ludico-espressivi supportati dalla figura dell’educatore. Significa mettere al centro la libertà di esplorazione, la sperimentazione sensoriale e motoria, la creatività e l’espressività. Significa costruire un sapere che parte dai bambini e dai ragazzi, dalle loro emozioni, dai loro interessi e desideri”.