Somministrazione di dosi ridotte di vaccini anti-Covid: Zolezzi presenta interrogazione a Speranza

“In Italia sono state somministrate (dati 8 marzo 2021) 5.403.468 dosi di vaccini anti Covid19 e 1.649.883 persone risultano vaccinate con due dosi. È nota la persistente difficoltà di approvvigionamento dalle case farmaceutiche autorizzate da EMA”, queste le parole del deputato del M5S Alberto Zolezzi. Proprio il pentastellato interviene in merito ad una recente revisione sistematica e metanalisi di Egunsola O, Clement F, Taplin J, et al, “Immunogenicity and Safety of Reduced-Dose Intradermal vs Intramuscular Influenza Vaccines: A Systematic Review and Meta-analysis”. (JAMA Netw Open). Commentata su “Jama e su BMJ” dal dott. Giovanni Ghirga, pediatra di Civitavecchia e membro ISDE, che ipotizza che in caso di carenza del vaccino antinfluenzale il quale deve essere somministrato per via intramuscolare, la somministrazione di dosi ridotte per via intradermica potrebbe essere un’alternativa parimenti efficace”.

“Questo studio – prosegue Zolezzi – ha rilevato che l’immunogenicità risultante dalle dosi di vaccinazione intradermica influenzale da piccole dosi non era significativamente diversa dalla vaccinazione intramuscolare a dose piena per la maggior parte dei ceppi virali, indipendentemente dell’età del paziente. Inoltre, il rischio di dolore non differiva significativamente tra i 2 metodi di somministrazione ad eccezione della dose intradermica di 3 µg, la quale riduceva significativamente il rischio di dolore.”

“Efficacia, sicurezza e risparmio della dose vaccinale con l’uso della via intradermica – spiega il dott. Ghirga – sono state dimostrate non solo per l’influenza, ma anche per altri vaccini compreso quello contro la rabbia. Per questo ultimo vaccino, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in evidenza come la vaccinazione intradermica, a fronte di un risparmio della dose di vaccino necessaria abbia dimostrato di essere sicura ed immunogenica come la somministrazione intramuscolare, sia nella profilassi che nella fase post-esposizione. L’Oms suggerisce che, per la rabbia, la via intradermica dovrebbe quindi essere presa in considerazione in contesti vincolati da problemi di fornitura e / o costo. La via intradermica sembra avere una grande potenzialità di efficacia anche con il vaccino contro la COVID-19″.

Tema su cui Zolezzi ha presentato un’interrogazione al Ministro della sanità Speranza chiedendo “se sia al corrente di studi in corso o se intenda promuovere studi sull’efficacia della somministrazione intradermica di dosi ridotte dei vari vaccini contro la sindrome Covid-19, per la potenziale possibilità, nel caso si dimostrasse una buona risposta immunitaria, di una significativa maggior disponibilità del numero dei vaccini e di una maggiore rapidità della campagna vaccinale”.