Basket, addio Stings: i “sota chi toca” contro la dirigenza. “In 10 mesi distrutto il lavoro di 20 anni”

MANTOVA – Dopo la cessione del titolo sportivo a Rieti, si fanno sentire i tifosi degli Stings, che con un comunicato e alcuni striscioni appesi fuori dal palasport virgiliano hanno esternato tutto il loro disappunto per la scomparsa del basket di alto livello.

“Come volevasi dimostrare, di meglio non ci si poteva aspettare! Sono bastati 10 mesi di gestione societaria senza la presenza di Adriano Negri per distruggere il lavoro fatto con fatica ed impegno in 20 anni o forse più! Non staremo a dilungarci troppo, anche perché i nostri pensieri sono già stati ben espressi in questi giorni. Inoltre pensiamo che le contraddizioni continue di questa società siano davanti agli occhi di tutti”.

“Un paio di considerazioni però vogliamo farle – proseguono -: è normale che una società che milita nel secondo campionato nazionale si renda conto il 20 giugno di non avere le risorse per iscriversi al campionato con scadenza 30 giugno? Mentre le altre società a gennaio/febbraio lavoravano, la nostra “dirigenza” che faceva? Ci viene detto che molti sponsor si sono tirati indietro, riducendo o togliendo del tutto il proprio contributo. Ma come mai? Ce l’avevano tutti con voi o forse a questi sponsor non avete dato la considerazione che avrebbero meritato? Avete deliberatamente deciso di svendere il titolo di A2, non provando nemmeno a chiedere aiuto a chi avrebbe potuto e voluto darlo. E a completare l’opera avete rifiutato una partecipazione alla Serie B che avrebbe quantomeno potuto salvarvi la faccia”.

“La verità è che a voi del basket e soprattutto di Mantova non frega un emerito c…!
Sparite in fretta perché questa città da ieri vi schifa! Ad ogni modo, Noi non molleremo e non spariremo. Nei prossimi giorni comunicheremo come intendiamo proseguire la nostra attività di gruppo organizzato. Mantova non muore, è solo ferita” SCT ’14

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