Il numero 6 di Dimitri Roveri brilla ancora: Quingentole gli intitola il centro sportivo

QUINGENTOLE – Una tragedia che aveva scosso tutta la comunità di Quingentole, quella dell’improvvisa scomparsa di Dimitri Roveri, morto a 28 anni il 7 maggio 2022 a causa di un malore che l’aveva colto a Casalpoglio durante una partita della squadra dell’Amatori Quingentole, di cui era capitano. E proprio nel terzo anniversario della scomparsa del giovane calciatore, l’Amministrazione Comunale quingentolese ha intitolato a Dimitri il centro sportivo. “Un’iniziativa partita da tutti noi, condivisa da ogni consigliere comunale e accolta con favore dalla famiglia di Dimitri – ha detto il sindaco di Quingentole Luca Perlari -. Quel sabato fu davvero un giorno pesante e molto triste per tutta la comunità”.

Posata una targa progettata dalla Bianchini Sas e realizzata dalla Ellegi Srl: si è trattato di una donazione da parte delle due aziende. “Fa piacere vedere questa grande partecipazione della comunità alla cerimonia – ha detto il consigliere comunale Paolo Baraldi, titolare della ditta Bianchini -. Quello della targa commemorativa era stato un impegno che ci eravamo presi l’anno scorso a settembre e successivamente, durante l’ultimo Consiglio comunale è stato completato l’iter. Ci teniamo a ringraziare tutti i consiglieri comunali, le persone che hanno realizzato la progettazione e la realizzazione”. Il sindaco Perlari ha poi ricordato in particolare due persone come Daniele Alberini e Angelo Roveri, recentemente scomparse “E che avrebbero voluto essere presenti qui se un destino avverso non le avesse strappate alla vita. Ricordo che il centro sportivo in passato portava il nome di Franco Alberini, papà di Daniele “Auart”, e quando gli prospettammo l’idea dell’intitolazione a Dimitri, lui fu subito d’accordo”. Un lungo applauso anche per Angelo Roveri, papà di Dimitri e mancato solo un paio di mesi fa. “Ringrazio tutti, dal Comune all’Amministrazione agli amatori – ha detto la sorella di Dimitri, Nicole Roveri – che nonostante li abbia un po’ abbandonati, mi sono sempre stati vicini. Ringrazio anche tutti coloro che hanno presenziato alla cerimonia, perché senza di voi forse non sarei così forte”. Poi la mamma di Dimitri, la compagna Sara e il piccolo Edo, che non ha mai conosciuto il papà, hanno scoperto la targa, celata da un grande telo rossoverde con il numero 6, quello della maglia di Dimitri. Fumogeni rossi e verdi hanno colorato la serata piovosa.