Iveco venduta a Tata Motors. “Nessun impianto sarà chiuso e non ci saranno tagli”

L’indiana Tata Motors acquista Iveco Group per 3,8 miliardi di euro. L’operazione, dopo l’ufficializzazione della cessione della divisione Iveco Defence a Leonardo. L’accordo, si sottolinea, punta a “creare un gruppo nel settore dei veicoli commerciali che avrà la portata, il portafoglio prodotti e la capacità industriale per diventare un campione globale in questo dinamico settore”. L’offerta pubblica d’acquisto volontaria sarà effettuata da Tml Cv Holdings Pte o da una società a responsabilità limitata da costituire secondo la legge olandese , che sarà interamente posseduta, direttamente o indirettamente, da Tata Motors.

Tata Motors sottolinea la volontà di “rispettare e mantenere l’identità aziendale” assicurando che il business della società “rimarrà sostanzialmente intatto e gli impegni contrattuali di spesa in conto capitale saranno rispettati”. Nella nota in cui si annuncia l’offerta si precisa che “la sede principale di Iveco Group rimarrà a Torino” e che Tata “non implementerà alcuna ristrutturazione significativa né chiuderà alcun impianto o sito produttivo di proprietà o utilizzato da Iveco Group”. Sul piano occupazionale Tata “non prevede alcuna riduzione della forza lavoro di Iveco Group come conseguenza diretta dell’unione”.

L’offerta pubblica d’acquisto

L’offerta è condizionata, inter alia, alla separazione del Business Defence di Iveco, e riguarda tutte le common shares di Iveco Group ex separazione del Business Defence, a un prezzo unitario di euro 14,1 (cum dividend, al netto di qualsiasi dividendo distribuito in relazione alla vendita delle aziende del Business Defence) pagato in contanti. L’offerta – come detto – comporta un corrispettivo totale di circa 3,8 miliardi per l’intera Iveco Group, escludendo il Business Defence e i proventi netti riveniente dalla sua separazione.

Il dividendo

Nel documento si sottolinea come verrà erogato un dividendo straordinario agli azionisti in relazione al trasferimento delle attività del Business Defence (stimato pari a 5,5-6,0 euro per azione), mentre il prezzo fissato incorpora un premio del 22-25% rispetto al prezzo medio ponderato per volume nei tre mesi precedenti il 17 luglio, pari a 16,02 euro.

Fonti governo: “Vigileremo sugli asset”. 

“È stata annunciata oggi un’importante operazione industriale che apre nuove prospettive di crescita per il Gruppo Iveco, storica realtà italiana, e per i suoi lavoratori, attirando l’interesse di Tata Motors, grande gruppo multinazionale indiano”, spiegano fonti governative. Questo progetto di fusione è visto come “un riconoscimento del valore delle tecnologie italiane”. Le stesse fonti sottolineano come l’India sia “un partner strategico con cui l’Italia ha recentemente firmato un piano congiunto per rafforzare la cooperazione economica e industriale”, e come questo accordo sia “tra i primi risultati concreti di quel percorso condiviso”. Il progetto in questione “prevede che le strutture produttive rimangano in Italia, mantenendo occupazione diretta, indotto e filiere di approvvigionamento”. Si assicura inoltre che “non sono previste delocalizzazioni, al contrario, si punta a un’espansione internazionale solida attraverso una collaborazione con uno dei principali produttori mondiali di veicoli, senza sovrapposizioni operative ma con evidenti opportunità di crescita”.

Domani il Ministro incontra i sindacati 

Domani, giovedì 31 luglio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso incontrerà i sindacati, incontro che era stato calendarizzato nelle scorse settimane.
La Fiom Cgil intanto è intervenuta dichiarando: “E’ gravissimo quanto è avvenuto rispetto alla vendita dello storico gruppo Iveco. Iveco ha ufficializzato oggi la vendita di IDV (Iveco Defence Vehicles) e Astra al gruppo Leonardo, e successivamente ha comunicato la vendita del resto del gruppo a Tata Motors. E’ inaccettabile che l’azienda abbiamo proceduto alla cessione di un intero settore industriale senza un confronto con le organizzazioni sindacali. Si conferma la strategia di Exor di favorire profitti e dividendi per gli azionisti, proseguendo nel disimpegno dal punto di vista industriale nel nostro Paese. Il Governo intervenga sulla possibile cessione di Iveco per garantire un asset industriale strategico italiano. Domani proseguirà il confronto in sede ministeriale, dove chiederemo approfondimenti su tutti i dettagli dell’operazione e decideremo con le lavoratrici e i lavoratori tutte le necessarie iniziative per salvaguardare l’occupazione e le prospettive industriali del gruppo in Italia”. Lo dichiarano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Maurizio Oreggia coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil

Il sindaco di Suzzara Guastalli: “Vigiliamo sull’operazione”

Il sindaco di Suzzara Alessandro Guastalli, che già nelle scorse settimane era intervenuto sull’allora possibile cessione di Iveco oggi poi ufficializzata, è intervenuto sottolineando: “Vigiliamo ovviamente sull’operazione che davvero in modo surreale viene presentata alle Istituzioni esclusivamente tramite notizie di stampa. Lo stabilimento Iveco di Suzzara ricordiamo conta 2.400 lavoratori, che diventano oltre 13.000 considerando l’indotto