Lavoro a Mantova, disoccupazione ai minimi da 20 anni ma aumenta la precarietà

da sinistra Capucetti, Salvarani e Paparella

MANTOVA – Nel 2024, il mercato del lavoro della provincia di Mantova mostra segnali positivi, con un aumento degli occupati di oltre 1.600 unità rispetto ai due anni precedenti. Secondo i dati Istat, il numero totale degli occupati supera quota 183.000, con un tasso di occupazione del 52,5%. La crescita, seppur contenuta, conferma una dinamica in linea con il contesto nazionale. Restano marcate le differenze di genere: il tasso di occupazione maschile si attesta al 62,3%, mentre quello femminile si ferma al 42,9%. E’ quanto evidenziato dal Rapporto annuale dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro mantovano “Lavoro 2024” presentato stamani in Provincia da Maria Paola Salvarani, Consigliera delegata Politiche del Lavoro di Palazzo di Bagno, Anna Capucetti, dell’Osservatorio Mercato del Lavoro Provincia di Mantova e Cristina Paparella, Dirigente Area 1 – Servizio mercato del lavoro 

Disoccupazione al livello più basso degli ultimi 20 anni ma aumentano gli inattivi

I numeri evidenziamo come la disoccupazione cali al 3,6%, il dato più basso degli ultimi due decenni. Il numero complessivo dei disoccupati è di 6.537, in netto calo rispetto al 2023 (-27%). Gli esperti parlano di disoccupazione “frizionale”, ovvero temporanea, legata a transizioni lavorative o alla ricerca di un impiego più adatto. Tuttavia, permane il divario di genere anche su questo fronte: il tasso di disoccupazione femminile è superiore di tre punti rispetto a quello maschile. A fronte del calo della disoccupazione, cresce il numero degli inattivi, che nel 2024 supera le 72.000 unità. L’aumento è attribuito in particolare alla componente femminile, che passa da oltre 45.000 a circa 47.000. Va ricordato che tra gli inattivi l’Istat include anche persone potenzialmente vicine al mercato del lavoro, rendendo il fenomeno più complesso da interpretare.

Domanda e offerta di lavoro: lo squilibrio si aggrava. E i giovani sono sempre meno

Secondo il bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal, le imprese mantovane avevano previsto 34.460 nuove entrate nel 2024, in leggero aumento rispetto al 2023 (34.110). Tuttavia, cresce la difficoltà nel trovare i profili desiderati: il 52% delle assunzioni previste è di difficile reperimento, rispetto al 49% dell’anno precedente. Le imprese segnalano che il problema non è solo formativo, ma legato anche alla scarsa disponibilità di capitale umano. Il mercato del lavoro risente del cambiamento demografico. Tra il 2024 e il 2040, si prevede un aumento del tasso di dipendenza degli anziani fino a quota 52 (rapporto tra over 65 e popolazione in età lavorativa), indicando un futuro squilibrio generazionale. I giovani sono sempre meno, e trattenerli nel mondo del lavoro è una sfida urgente.

Saldo positivo, ma prevalgono contratti precari e i profili professionali medio-bassi

Il saldo tra avviamenti e cessazioni nel 2024 è positivo: +2.878 posizioni lavorative, con un aumento del 2% rispetto al 2023. Tuttavia, il 51% delle assunzioni è a tempo determinato, mentre solo il 16% è a tempo indeterminato. Crescono i contratti di somministrazione (+10%), mentre calano quelli stabili e di apprendistato. I settori che assorbono più contratti sono la manifattura (20%), seguita da agricoltura (13%), istruzione (11%) e commercio (9%). La maggior parte degli avviamenti nel 2024 riguarda professioni con skill medio-bassi. I profili ad alta qualificazione rappresentano solo il 15%. Le figure più assunte sono: professioni non qualificate nei servizi e nell’agricoltura, seguite da specialisti della formazione e addetti alla ristorazione.

Giovani: 1 su 3 nei nuovi avviamenti, ma in condizioni instabili

I giovani tra i 18 e i 29 anni rappresentano il 33% dei nuovi avviamenti (61.882 comunicazioni). Anche per loro, la precarietà domina: solo il 17% dei contratti è a tempo indeterminato, mentre il 49% è a termine. Il settore manifatturiero registra il maggior numero di avviamenti in valore assoluto (5.051), ma in termini relativi sono ristorazione (55%), attività artistiche (48%) e commercio (47%) i settori che investono di più sui giovani.

Dichiarazioni di disponibilità in calo del 2%

Nel 2024, le Dichiarazioni di Immediata Disponibilità (DID) sono state 6.098, con un calo del 2% rispetto all’anno precedente. La maggior parte proviene da giovani donne (53%) tra i 20 e i 24 anni. Il 72% delle dichiarazioni è stato presentato da italiani, il 28% da stranieri.

Il nodo centrale: qualità del lavoro e attrattività aziendale

Il mercato del lavoro mantovano del 2024 mostra dunque segnali incoraggianti, ma permane una fragilità strutturale. Le imprese faticano a reperire figure qualificate, anche per mancanza di soft skills come flessibilità, motivazione, autonomia e lavoro di squadra. Durante il World Cafè del marzo 2025, molte aziende hanno sottolineato l’importanza di trattenere i talenti attraverso una chiara equazione di valore: stipendio + crescita professionale + flessibilità. L’attrattività aziendale diventa dunque essenziale, in un contesto in cui 550.000 giovani italiani sono emigrati tra il 2011 e il 2023. La sfida per il futuro sarà costruire un mercato del lavoro più stabile, formativo e competitivo, in grado di valorizzare e trattenere il capitale umano.