Sono 13.708 le persone evacuate dall’Afghanistan ad oggi dai militari Gb a partire dal 13 agosto, secondo gli ultimi dati ufficiali resi noti dal ministero della Difesa di Londra. Di queste, 7.975 sono cittadini afghani che hanno collaborato col contingente britannico o rientranti nel programma di assistenza. Nel frattempo, il ministro della Difesa Ben Wallace ha rivelato che fino a 1.100 cittadini afghani che potrebbero avere i requisiti per l’evacuazione da Kabul verranno lasciati in Afghanistan, mentre la missione militare sta volgendo al termine e dopo che stamattina il centro di smistamento allestito al Baron Hotel, nei pressi dell’aeroporto, è stato chiuso.
“Porteremo via l’ultimo migliaio, le persone all’interno dell’aeroporto. Se possibile, se riusciremo ad identificare le persone che sono ancora fuori, se riusciremo a trovare un modo per prenderle, vedremo cosa fare”, ha detto Wallace alla Bbc. In un’altra intervista all’emittente radiofonica Lbc, Wallace ha riferito che ci sono ancora circa “100-150 cittadini britannici rimasti, alcuni dei quali vogliono rimanere”. Altri 800-1-1” afghani che potrebbero rientrare nel programma di assistenza allestito da Londra “non ce l’hanno fatta”, anche se le forze britanniche sono riuscite a salvare “il doppio delle persone che pensavamo di poter fare uscire”.
I britannici devono affrontare anche un altro problema. Secondo un inviato del Times, i diplomatici di Londra hanno abbandonato nella sede dell’ambasciata a Kabul, senza distruggerli, i documenti con le generalità dei collaboratori afghani. L’ambasciata, ora presidiata dai talebani, era stata abbandonata in tutta fretta il 15 agosto, quando i talebani stavano completando la loro riconquista dell’Afghanistan. Secondo il Times, il protocollo che prevede la distruzione di tutti i documenti sensibili non è stato rispettato.
La notizia è stata confermata anche da Wallace, che ha promesso che “verrà fatta chiarezza”. “Credo che il primo ministro farà delle domande. Dobbiamo capire come è stato possibile”, ha detto il ministro della Difesa. Sulla vicenda è intervenuta anche l’opposizione, con la ministra della Difesa ombra del Partito laburista, Lisa Nandy, che ha attaccato il ministro degli Esteri Dominic Raab, già al centro delle polemiche nei primi giorni della caduta di Kabul, sottolineando che “la distruzione di materiali riservati e l’evacuazione in sicurezza dell’ambasciata avrebbe dovuto essere una priorità massima”.