L’intervento chirurgico è riuscito, l’amputazione del pene, ma il tumore non c’era e così l’urologo è sotto accusa mentre il paziente si ritiene vittima di un gravissimo danno e chiede di essere risarcito. Il delicato caso sanitario è oggetto di un fascicolo giudiziario che il 9 marzo arriva nell’aula del giudice del Tribunale di Arezzo, Claudio Lara, per l’udienza preliminare.
A rischiare il processo, riferisce il ‘Corriere di Arezzo’, è un medico trentenne che il 13 novembre 2018 eseguì all’ospedale San Donato di Arezzo l’operazione chirurgica demolitiva su un uomo, classe 1954, della Valtiberina, che era stato precedentemente visitato in ottobre. Si sospettava una patologia tumorale al pene poi smentita dagli esami istologici “tardivi”, secondo i legali del paziente, sui tessuti prelevati.