(Adnkronos) – Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura 2023. La cerimonia di apertura è avvenuta alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come queste due città sono “un esempio con le loro virtù civiche di ieri e d’oggi. Città duramente colpite dalla prima ondata della pandemia Covid, quando un virus aggressivo e sconosciuto ha mietuto, nel nostro Paese, migliaia di vittime. E hanno saputo reagire, dando vita, e alimentando con i loro valori, quel modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi”.
“Nell’anno trascorso abbiamo vissuto il sollievo della ripartenza. Le attività economiche, le espressioni sociali, la vita quotidiana, hanno ripreso ritmi più consueti. Bergamo e Brescia, tuttavia, non si erano fermate -ha spiegato il capo dello Stato-. Innovare, guardare all’avvenire, confidare nella capacità dell’uomo di saper superare le avversità, hanno dato vita a un percorso concreto che trova, oggi, ulteriore sanzione con l’avvio di un anno che le vede Capitale della cultura”.
Secondo Mattarella “il procedere della nostra storia ha dimostrato quanto il peso e il valore della cultura siano diventati determinanti per il progresso del nostro popolo”. “La cultura è strettamente connessa con la libertà: di studio, di ricerca, di espressione del proprio pensiero. Ce lo ricorda – ancora una volta – la nostra Costituzione. L’arte e la scienza sono libere, recita l’art.33; mentre l’art.21 dispone il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero -ha spiegato il capo dello Stato-. L’esercizio che Brescia e Bergamo, Capitale della cultura, si apprestano a intraprendere è, quindi, un grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese”.
“L’augurio che rivolgo a Bergamo e Brescia, Capitale, e ai loro cittadini, è di essere protagonisti di un nuovo dialogo che guardi all’intera Italia e all’Europa”, ha aggiunto Mattarella, ricordando che “stiamo rivivendo in Europa la tragedia della guerra, che speravamo fosse riposta per sempre negli archivi della storia dopo gli orrori che abbiamo allora conosciuto. Ed è proprio il mettere la dignità integrale della persona al centro di ogni azione che ci porta a stare dalla parte di chi è aggredito e lotta per la propria indipendenza e libertà”.
“Siamo consapevoli che nella costruzione di una pace giusta la cultura, nella sua dimensione universale, è chiamata a giocare un ruolo, nel colmare le distanze, nel ricostruire rispetto e coesistenza, nell’unire gli uomini”, ha spiegato il capo dello Stato. “Si tratta di mettere a profitto l’avvenuto “ammassare riserve contro l’inverno dello spirito”, secondo la definizione che Marguerite Yourcenar ha dedicato ai “magazzini della cultura”, ai musei, alle pinacoteche, alle biblioteche”, ha detto ancora Mattarella.