Conte deputato, incontro con eletti M5S a Montecitorio

(Adnkronos) – “E’ il primo incontro con i parlamentari” della XIX Legislatura “ed è un giorno ricco di emozioni, anche per me perché è il mio primo mandato, la mia prima volta”. Così il leader e deputato del M5S Giuseppe Conte, entrando a Montecitorio per l’assemblea con gli eletti.  

“La nostra sarà un’opposizione dura e senza sconti, ma non faremo ostruzionismo preconcetto. Non faremo sconti, sarà un’opposizione intransigente perché i nostri paletti, è bene chiarirlo subito, sono molto alti”, dice ancora il pentastellato.  

“Da noi nessuna ambiguità” sulla guerra in Ucraina: “la posizione del M5S è sempre la stessa: ferma e risoluta condanna della Russia. Abbiamo condannato anche gli ultimi attacchi missilistici, abbiamo espresso sostegno alla popolazione ucraina ma il problema è che è scomparso il negoziato di pace che per noi è l’unica uscita. Per questo auspichiamo una grande manifestazione nazionale, senza cappello politico, vorremmo che partecipassero tutti i cittadini, anche quelli che hanno sostenuto le forze di centrodestra” all’ultima tornata elettorale: “la pace non ha colori” e “l’unica via d’uscita a questa guerra è un negoziato”, aggiunge il leader del M5S, che poi rilancia sul tema intervenendo all’assemblea degli eletti: “A livello internazionale sono ormai sette mesi di guerra. Una guerra combattuta qui in casa nostra, in Europa, di cui ormai pienamente partecipi per quanto riguarda gli aiuti militari, gli aiuti umanitari, gli impegni economici. Una guerra però di cui sembriamo tutti rassegnati a subire passivamente le conseguenze. Siamo sull’orlo di un rischio nucleare. Ma non c’è nessuna discussione sulla strategia, sugli obiettivi politici che stiamo perseguendo, sugli scenari geo-politici che si stanno delineando. L’unica cosa certa di questa strategia è che si è puntati su un’escalation militare e non su un negoziato di pace”. 

“Un diffuso interventismo bellicista prova a rintuzzare qualsiasi discussione – ha proseguito -. Un finto patriottismo cerca di mettere la mordacchia a qualsiasi interrogativo, a qualsiasi tentativo di discussione. Usano in modo vergognoso l’accusa di filo-putinismo come una clava per soffocare qualsiasi democratico confronto. Perfino quando abbiamo invocato una discussione in Parlamento, come si addice a una democrazia parlamentare, ci siamo scontrati con un muro governativo insormontabile”. 

“Parteciperemo alla grande manifestazione nazionale per la pace, che è in corso di preparazione. Vi prenderemo parte senza bandiere. Non vogliamo mettere nessun cappello politico rispetto a quella che auspichiamo come un’occasione, per tutti i cittadini, di manifestare la propria preoccupazione per questa escalation militare e per invocare una svolta in direzione di un negoziato di pace e la preparazione di una grande conferenza sulla sicurezza sotto l’egida delle Nazioni Unite e con la partecipazione della Santa Sede”. 

“Anche sul piano interno ci ritroviamo in condizioni fortemente penalizzanti. Il deficit di politica ha portato alla logica del rinvio e dell’inerzia di cui gli italiani adesso pagano le conseguenze. Ora tutti si svegliano e immaginano manovre da decine di miliardi. Ora anche Confindustria parla di una manovra da 50 miliardi. Meglio tardi che mai. Solo che a Confindustria è bene chiarire che non può continuare così che quando si sostengono le imprese è debito buono e quando si sostengono le famiglie che non arrivano a fine mese è debito cattivo”, spiega quindi Conte. 

“Queste distinzioni – prosegue l’ex premier – che filano limpide in astratto e sono buone per conferenze accademiche, si scontrano con la dura realtà di una spirale recessiva ormai in atto”. 

“Noi tutti, abbiamo un obiettivo ben preciso in questa legislatura: dobbiamo restituire il primato alla politica. Questa legislatura si è chiusa con un governo di larghe intese che ha finito per scacciare nell’ombra la politica, esiliandola sullo sfondo. Se non torna la buona politica saremo sopraffatti dalle crisi in corso”, sottolinea il pentastellato, che aggiunge: “E’ importante che il nuovo Governo abbandoni subito le rivendicazioni parolaie legate a un nazionalismo isolazionista e le derive antidemocratiche del governo ungherese, per imboccare da subito la giusta rotta, che noi abbiamo contribuito a tracciare durante il momento più buio della pandemia”.  

(Adnkronos)