Covid, Bassetti: “Sui troppi morti fare luce ma politica resti fuori”

(Adnkronos) – Sulla questione dell’elevato numero dei decessi per Covid-19 in Italia anche nel 2022, “vedo che ora qualcuno si è svegliato e ammette che c’è un problema. Si deve fare luce sul perché abbiamo avuto tanti morti registrati come Covid, per farlo occorre analizzare le cartelle cliniche e capire se sono morti per altre patologie e avevano il tampone positivo. Se si dice che l’Italia è prima in Europa per l’uso di antivirali, allora perché ci sono così tanti morti?”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, tornando su quanto affermato in un’intervista dal direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, che ha sottolineato che l’Italia è il primo Paese in Europa per l’uso degli antivirali orali e che occorre fare chiarezza sui numeri dei decessi.  

Per fare luce sui motivi di questi numeri, “si dovrebbe creare una commissione medica e non una commissione parlamentare perché è una questione scientifica e non politica e quindi è bene che questa ne rimanga fuori – avverte Bassetti – Un comitato esterno composto di medici ospedalieri e del territorio, quindi infettivologi, pneumologi, rianimatori, internisti, che revisionino le cartelle cliniche e la storia clinica dei pazienti morti e classificati come decessi Covid. Direi un campione di 2-3mila casi che hanno avuto un decesso direttamente collegato, ad esempio una polmonite o una insufficienza respiratoria. Verificare poi chi invece è deceduto positivo al Covid, ma per altre patologie. Non è un’indagine difficile – conclude – e si potrebbe partire anche domani. Dobbiamo capire cosa è accaduto”.  

Quanto all’uso degli antivirali orali contro il Covid “si poteva fare qualcosa di più: si sarebbe dovuta organizzare in maniera migliore la prescrizione dei farmaci con un ‘link’ diretto tra ospedali e medici di base mentre questi ultimi sono stati lasciati soli a gestire dei farmaci che hanno controindicazioni molto complicate. Nella realtà la grande maggioranza delle prescrizioni sono state fatte dagli ospedali e la medicina del territorio non ha dato quell’impulso che ci si aspettava – aggiunge Bassetti – Ad esempio, la Liguria, il Veneto, la Lombardia, il Lazio e la Toscana hanno fatto bene ma le altre non hanno brillato”.  

 

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