“Non credo ci sarà una terza ondata”. Il professor Andrea Crisanti risponde così a Otto e mezzo alle domande sull’epidemia di covid in Italia. “Penso che l’ottimismo derivi dalla prudenza, non è un’attitudine a priori. Se uno vede che un’auto va a 250 all’ora in autostrada e dice che potrebbe esserci un incidente, è realista e non pessimista”, dice Crisanti. Ora, l’allarme principale è rappresentato dalla variante indiana del coronavirus. “La variante indiana è più contagiosa e porta una novità: sembra che le persone vaccinate con una sola dose abbiano una protezione piuttosto bassa. Ne è testimone il fatto che l’Inghilterra, che ha vaccinato l’80% delle persone almeno con una dose, ieri abbia avuto 11mila casi. Le persone vaccinate con 2 dosi sono molto più protette e, se si ammalano, lo fanno in forma molto lieve. Per stare tranquilli bisogna sequenziare le varianti e tracciare nelle zone in cui viene individuata la variante indiana: non è colpa degli itaiani se questo non viene fatto. E’ natuale che, dopo 18 mesi, vogliano andare al mare…”, dice Crisanti. La vaccinazione, nonostante problemi e modifiche, procede. “Non credo ci sarà una terza ondata, i vaccini funzionano e spero ci sia il tempo di agire tempestivamente se dovessero emergere varianti. I vaccini mRna, poi, possono essere facilmente riprogrammati perché le sequenze possono essere cambiate rapidamente. Questi vaccini non devono subire un lungo processo di elaborazione e di verifica”.
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