(Adnkronos) – “Se una persona è positiva a Covid deve restare a casa, questa è un’indicazione molto netta e chiara. Su quanti giorni c’è una valutazione del Consiglio superiore di sanità”. Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite questa mattina a Radio Capital, ricordando che sulla durata dell’isolamento dei positivi “c’è un parere del Css, appena sarà formalizzato faremo le opportune valutazioni”.
“Secondo le evidenze scientifiche del Css – rimarca il ministro – se una persona è positiva, è positiva, sintomi o non sintomi, e se lo è deve stare in isolamento per evitare che il contagio possa diffondersi in maniera troppo larga”.
“Abbiamo lavorato lungamente perché la scuola possa essere in presenza e in sicurezza. Questo è l’obiettivo che ci siamo dati e crediamo che ci siano queste condizioni”, afferma il ministro. Le mascherine in classe, ricorda il ministro, “non sono obbligatorie. L’Istituto superiore di sanità, con i due ministeri competenti e le Regioni, ha messo in campo delle linee guida che non prevedono l’obbligo di mascherina, se non per categorie particolarmente fragili”.
I tantissimi italiani positivi a Covid, e quindi in isolamento, non potranno votare il 25 settembre? “Questa è sciocca campagna elettorale, che mi interessa relativamente. Come già fatto nelle ultime elezioni, perché con il Covid si è già votato con queste disposizioni in grandi città come Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino, c’è la possibilità del voto domiciliare, è prevista. Così come ci sono persone che per ragioni di infermità non possono votare e si può fare riferimento al voto domiciliare, lo stesso si può utilizzare anche in questo caso”, dice ancora Speranza, replicanso alle polemiche sul fatto che le norme sull’isolamento taglierebbero fuori dal voto centinaia di migliaia di italiani positivi a Covid. “Penso che se una persona è positiva, è interesse di tutti che non contamini e non contagi altre persone – sottolinea – Dobbiamo mantenere prudenza e precauzione”.
“Dal 26 settembre, qualunque cosa accada, bisognerà continuare a fare i conti col Covid e insistere con la campagna di vaccinazione. Su questo ho un chiesto impegno pubblico a tutti i leader, soprattutto a quelli della destra che mi sembra abbiano più ambiguità. Salvini e Meloni dicano al Paese con fermezza e chiarezza che dal 26 la campagna di vaccinazione va avanti con grande determinazione”. “Se non lo fanno – prosegue – c’è un solo motivo, e cioè che stanno cercando di prendere i voti dei no-vax. Ma non si prendono voti su questa materia, perché è troppo delicata”.