Eventi come il raduno di migliaia tifosi della Roma per festeggiare i 94 anni del club, un assembramento nel centro storico con tanti senza mascherina, “sono atti di irresponsabilità” e c’è “il rischio che così torniamo indietro”. E’ il commento del direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, a quanto accaduto nella Capitale ieri sera. Un episodio che ha suscitato polemiche, e già si parla di ‘variante giallorossa’ dopo la ‘variante Azzurri’ per i festeggiamenti seguiti alla vittoria dell’Italia agli Europei di calcio.
“Possiamo consentirci tutto, anche i festeggiamenti della nostra squadra del cuore. Ma devono avvenire in assoluta sicurezza ossia con vaccinazione completa o, in carenza di essa, tampone negativo nelle 24-48 ore”, precisa Vaia, ricordando che “sono stati creati dei protocolli per i grandi eventi che prevedono il rispetto di alcune misure: essere negativi con vaccinazione completa o, in mancanza di questa, con tampone negativo nelle 24-48 ore”.
Anche secondo Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, “è mancato il buon senso perché si può festeggiare ma se si è in tanti, anche all’aperto, va indossata la mascherina e rispettato il distanziamento”.
“Il coronavirus è un virus respiratorio e ci si infetta anche solo parlando con un persona ad una distanza ravvicinata – ricorda Ciccozzi, anch’egli tifoso romanista – se manca la distanza e la mascherina si corrono molti rischi. Non vanno vietati i festeggiamenti dei tifosi ma occorre che si facciano in sicurezza e ieri è mancata”.